Sotto un antico castello gallese a Pembroke, nel sud-ovest del Galles, è avvenuto uno dei ritrovamenti archeologici più entusiasmanti ed importanti della Gran Bretagna. La Wogan Cavern, sotto il castello appunto, conteneva i resti di utensili utilizzati da essere umani dell’ultima Era Glaciale. Potrebbe trattarsi dei resti dei primi Homo Sapiens sul suolo britannico.
Di tali ominidi, e ancora di più dei loro vicini Homo Neanderthalensis, si sa poco e nulla per quanto riguarda il territorio d’oltremanica. Entro il 2023 perciò sono previsti scavi più approfonditi per trovare risposte a tale dilemma ancestrale e che rappresenterebbe un’innovazione realmente degna di nota per la storia antichissima della zona.
Torniamo però alla grotta. Chiusa da un muro edificato 800 anni fa, rimaneva accessibile solo tramite un scala a chiocciola interna al castello di Pembroke. Ciò perché, probabilmente, durante il Medioevo veniva utilizzata come magazzino o dispensa di cibo della struttura soprastante.
I resti rinvenuti mostrano che la grotta era inoltre utilizzata durante il periodo romano. Un incredibile luogo ricco di storia. La cosa più eclatante è però che sembra, sempre dagli esami dei resti rinvenuti, che ancora prima erano cacciatori-raccoglitori ad abitarla nel periodo Mesolitico dell’ultima glaciazione.
Oltre ai vari utensili, videro la luce anche resti di carne di cavalli selvaggi, mammut lanosi e renne. Questi resti, per quanto umili, possono aiutare a rispondere a domande importantissime quali, ad esempio, il periodo di arrivo dell’Homo Sapiens in Gran Bretagna.
L’intento chiaramente è quello di attuare scavi più approfonditi e precisi. I resti rinvenuti generano speranza circa il possibile ritrovamento di ossa anche dei primi ominidi, e quelle si che fornirebbero risposte e toglierebbero di mezzo i punti interrogativi. Non ci resta di aspettare, con il carico di aspettative di sapere di più di come la vita umana arrivò e si sviluppò oltre la Manica.