La vicenda che vi racconteremo oggi sembra tratta da un film comico, ma in realtà parleremo di criminali. Più che incentrarci sui loro crimini però, parleremo prettamente dello stranissimo caso della loro omonimia e somiglianza fisica. Ecco a voi la vicenda di Will e William West, due malviventi originari del Kansas.
Siamo nel 1903, precisamente a Leavenworth, Kansas. Qui viene arrestato, per un reato minore, Will West. Si tratta di un uomo nero, di mezza età circa, e di corporatura magra. Fin qui tutto bene. Una volta giunto in carcere Will si sottopone alle consuete misure previste dal “Metodo Bertillon”, di cui parleremo a breve. Iniziano però i primi problemi. Si intravedono delle somiglianze, che cominciano pian piano ad essere troppe.
Per capire meglio cosa successe, descriviamo un attimo il succitato metodo. Questo prende il nome da Alphonse Bertillon, criminologo francese vissuto a cavallo tra XIX e XX secolo che per primo ebbe l’idea di sottoporre a misurazione i corpi dei detenuti. In poche parole diede il via alla creazione del riconoscimento biometrico dei carcerati e a quella branca di studi conosciuta come “antropologia criminale“. Il suo metodo dunque, sembrava validissimo. Ma nel caso dei West qualcosa non tornava.
Il caso volle infatti che, nello stesso Stato, nella medesima città e nella stessa prigione ci fosse un altro detenuto dai connotati fisici e dal nome molto simile. Si trattava di William West, che aveva tutte le misure identiche a Will, il nome simile, il cognome uguale, con una sola differenza: non era dentro per un reato minore, bensì per omicidio. Non esattamente una piccolezza su cui transigere.
Riconoscere i due allora non era una cosa semplice ma diventava fondamentale, data la differenza di reato e, consequenzialmente, di pena. Per trovare una quadra si iniziò a distinguere i due tramite l’utilizzazione delle loro impronte digitali, gettando le basi per un nuovo metodo di riconoscimento dei detenuti, che metterà in crisi il vecchio metodo utilizzato fino a quello strano caso.
La vicenda di Will e William West infatti segnerà l’inizio della fine del “metodo Bertillon”. Quest’ultimo poteva sembrava, almeno all’inizio della sua carriera, infallibile. Ma le moderne impronte digitali, su cui si diffondevano sempre più studi, garantivano una certezza di unicità dei dati presi in esame. Questo evitava con certezza incomprensioni che potevano costare caro a qualche detenuto.