Inutile girarci attorno: la versione che la maggior parte delle persone conosce di Vlad III di Valacchia è quella letteraria, nata dalla mente di Bram Stoker. Con quale certezza possiamo dirlo? Beh, ci è capitato spesso di affrontare la tematica con qualche amico e al sentir nominare il suo vero nome (per l’appunto Vlad), i presenti hanno storto il naso, chiedendosi chi fosse…Appena dici loro “Dracula”, tutti capiscono. Vorrà pur dire qualcosa, no?
Oggi però non vogliamo raccontarvi l’intera storia del temuto “Țepeș” (letteralmente “impalatore”). La volontà è quella esplorare i lati della sua personalità attraverso gli avvenimenti storici che l’hanno visto protagonista. Sarà un’impresa più che ardua, ma tentar non nuoce. Partiamo con lo sfatare, almeno in parte, un mito; per quanto il nostro amichevole Vlad non fosse poi così tanto amichevole, c’è da dire che gli altri sovrani a lui coevi non splendessero in magnanimità, ecco.
Facciamo solo un esempio e poi passiamo all’argomento successivo: Stefano il Grande di Moldavia, contemporaneo del famigerato Dracula, se la combatteva in spietatezza con quest’ultimo, eppure oggi è santo per la chiesa ortodossa; però va bene, non vogliamo creare inutili polemiche. Vlad III passa parte della sua giovinezza nella corte ottomana (come una sorta di ostaggio per tenere buono il padre, re di Valacchia) e qui impara molte cose che gli torneranno utili in futuro.
Quando il padre verrà a mancare – perché assassinato – inizierà una lotta per il potere e il controllo del principato. A spuntarla sarà proprio il nostro Dracula, sconfiggendo il cugino Ladislao (tra l’altro con l’ausilio degli odiati nemici di sempre, ovvero gli Ottomani). Ladislao ritorna in forze e Vlad è costretto all’esilio; siamo al 1448. Vlad Țepeș non era uno che si dava per vinto facilmente. Infatti attraverso una rete di alleanze ben costruita tornò sul trono nel 1456 battendo una volta per tutte il cugino Ladislao. Iniziava il secondo regno.
Proprio durante tale periodo avviene un capovolgimento confusionario della questione. Vlad III si inimica i turchi perché smette di pagare loro i tributi. Essi lo screditano e fanno di tutto per alimentare una propaganda a lui avversa. Lo dipingono come un sovrano crudele, spietato e violento oltre misura (inizia a nascere la leggenda dell’impalatore). Ovviamente il principe di Valacchia non fa nulla per smentire queste voci, anzi, le alimenta con gesti concreti. Come quella volta che degli emissari turchi giunsero a corte e Vlad, consapevole del fatto che “ambasciator non porta pena”, li fece impalare. Così, perché gli andava.
Lo scontro con Mehmed II fu inevitabile. Ora, pensate quanto potesse essere arrabbiato il sultano: siamo nel 1459, Mehmed schierò il secondo esercito più grande dai tempi della presa di Costantinopoli, tutto per sottomettere la Valacchia. Sapete come andò a finire? Non solo gli Ottomani non riuscirono nell’intento ma, venendo scacciati, persero anche qualche terra a nord del Danubio. Piccole chicche, che ci fanno capire come in realtà la figura dell’odierno eroe nazionale rumeno ruoti attorno ad una semplice questione di prospettive.