I cimiteri sono luoghi sobri, solenni, dove si va per ricordare ciò che fu. Non sempre però furono tali. A partire dalla riforma napoleonica che li decentrò, spostandoli fuori dalle città. I luoghi di sepoltura infastidivano con la puzza e diffondevano malattie, era meglio tenerli lontani dai centri abitati. Così fu in un primo momento per il cimitero di Père-Lachaise, oggi però inglobato da Parigi e dalla sua grande crescita in ampiezza. Ma con un Napoleone ebbe a che fare anche il protagonista odierno, Victor Noir, uomo dalla storia a dir poco travagliata e particolare.
Ma tornando al cimitero, questo ha qualcosa di sensazionale. Oltre alla bellezza delle sue tombe, decorate e incise con poesie ed epitaffi spettacolari, c’è una tomba che definire particolare sarebbe fin troppo riduttivo. Stiamo parlando infatti della tomba di Victor Noir, e della leggenda a questa correlata.
Ma prima di passare alla leggenda, partiamo come sempre dalla storia. Chi era Victor Noir? All’anagrafe Yvan Salmon, nel 1848 nasce ad Attigny e dimostra subito grande talento nella scrittura. Questa sarà infatti la sua strada. Si trasferisce così a Parigi, dove lavora per “Le Pilori“, letteralmente “La Gogna”, giornale repubblicano e antinapoleonico.
Sul finire degli anni ’60 però ecco che accade ciò che farà scattare il finimondo. Noir scrive sul quotidiano di Bastia “La Revanche” un articolo al vetriolo contro Napoleone III. Quest’ultimo aveva ottenuto, seppur con molti astenuti, un’ampia conferma popolare per l’allargamento dei poteri ed era allora divenuto Presidente della Repubblica. Tre anni dopo, nel 1851, tramite colpo di stato diventa imperatore.
L’articolo fa subito scalpore; un lontano cugino del nuovo imperatore, Pierre-Napoléon Bonaparte, risponde accusando i repubblicani. L’astio di Pierre è forse maggiore di quello dei repubblicani e urta la sensibilità di diverse personalità, anche dei corsi, in quanto insultò anche gli indipendentisti di Corsica. Grousset, colui che lanciò il guanto di sfida, persuaso a rivedere le sue idee, manda Noir ed un altro giornalista a casa del Bonaparte, per trattare. Qui, per un fraintendimento, anziché la pace scoppia il finimondo. Noir finisce colpito dall’unico dei sei colpi esplosi da Pierre-Napoléon e muore nonostante le cure. Il giorno dopo avrebbe dovuto sposarsi.
Un suo amico gli dedicherà una statua a grandezza naturale, che lo riproduceva a dimensioni naturali, in tutto… Proprio questa caratteristica porterà molte donne sulla tomba, la più visitata del cimitero parigino. Si diffuse inoltre una leggenda secondo la quale consumare un atto sessuale con la statua distesa di Noir ridesse fertilità alle donne che non l’avevano e faceva invece trovare compagno entro un anno a quelle nubili. Sparato per incomprensione in vita e molestato in morte, povero Victor, proprio di lui non si può dire che riposi in pace.