Due campagne di scavo, un unico progetto (ma anche “progetto unico” non suona male) e un grande obiettivo: far dialogare l’antichità romana con un presente desideroso d’ascoltare, attraverso due perle come Vada Volaterrana e Luni. Toscana e Liguria sono coinvolte nell’ambito del progetto “Porti altotirrenici di età romana”, portato avanti con grande maestria dall’Università di Pisa e dalla sua rappresentate sul campo, Simonetta Menchelli.
Partiamo dalla prima delle due protagoniste, Vada Volaterrana. L’insediamento lungo la Vecchia Aurelia ha riservato nei mesi scorsi delle gran belle scoperte di carattere archeologico: un’ampia vasca marmorea, una cisterna e un pezzo di strada ciottolata, o per utilizzare un termine tecnico, “glareata”.
La vasca probabilmente assolveva ad una funzione prettamente ornamentale – facile pensare anche ad un uso pubblico. Costruzioni come quelle appena citate risalirebbero al I secolo dopo la nascita di Cristo; in attività per tutta l’età imperiale, questo luogo conobbe un periodo di declino e decadenza a seguito del Tardoantico. Le scoperte indicherebbero un collegamento tra la sezione sud (quartiere portuale) e quella nord (zona residenziale) del centro urbano tirrenico.
Dall’insediamento dalle lontane origini etrusche (il toponimo Volaterrana è indicativo…) viaggiamo verso settentrione, giungendo all’altro polo del progetto precedentemente annunciato. L’Università di Pisa infatti è operativa anche sul territorio spezzino, precisamente nell’illustre Luni. La colonia romana fondata col nome di Luna nel 177 a.C. rappresentò un avamposto capitolino in un territorio da poco acquisito a discapito degli indomiti Liguri. Tracce del passato repubblicano sono evidenti in quel di Luni.
Non è un caso che le odierne novità archeologiche si basino su dei lavori già in essere da diverso tempo, riguardanti una domus d’età tardo-repubblicana. La mano degli archeologi in territorio lunense ha permesso il ritrovamento di importanti strutture e rilevanti reperti, tra cui annoveriamo: un mosaico policromo (caratterizzato da disegno a cubi prospettici), un portico frazionato con colonne in mattone annesse e una taberna dal pavimento in argilla.
Quest’ultima citata presenta una struttura in mattoni con un bacino in cui si raccoglieva l’acqua per l’ammollo delle merci. Passato romano si è detto… Ma anche longobardo! Due sepolture del VII secolo d.C. hanno infatti rivisto la luce nell’ambito delle indagini archeologiche. Vedendo tutto ciò riemergere dopo secoli se non millenni di anonimato ci riscalda il cuore, anche se ormai dovremmo averci fatto il callo. Dovremmo…