Risale circa al 70 d.C. e si tratta di un piccolo stilo di ferro appuntito e inciso e sì, potrebbe essere il primo, o fra i primi, souvenir della storia. L’oggetto in questione è stato ritrovato qualche anno fa durante uno scavo a Londra ed attirò subito l’attenzione. Era un oggetto particolare, arricchito ancor di più dalla sua peculiare incisione.
Quest’ultima era chiaramente in lingua latina e recitava: “provengo dalla città, ti porto un dono di accoglienza con un’estremità affilata cosicché tu ti ricordi di me. Se la fortuna lo concede, mi auspico di regalare con molta generosità tanto è lungo il percorso compiuto e tanto è vacante il mio borsellino”.
Un po’ lunga come dedica, ma non soffermiamoci su questo. Analizziamo quanto scritto pocanzi. La città cui si fa riferimento è quasi sicuramente Roma. Vi è poi un canonico augurio, anche un po’ scherzoso. Se da un lato il visitatore prega per essere ancor più generoso, dall’altro rimarca le sue limitate finanze.
In ogni caso, come nella maggior parte dei ritrovamenti incisi, molte lettere mancano. Ciò rende la traduzione e l’interpretazione del messaggio cosa molto ardua. Pare però che il significato più convincente sia quello riportato.
Lo stilo però conferma qualcosa che forse potrà apparire scontato, ma non deve esserlo. Il viaggiatore generoso rimarca infatti che il viaggio fu lungo, la strada percorsa era tanta. All’epoca cambiare “nazione”, concetto chiaramente ancora non esistente, non era tanto facile quanto oggi appare. Ci potevano volere settimane, se non mesi per compiere viaggi del genere.
Se conservò gelosamente per tutto questo tempo il dono vuol dire che si trattava di una persona molto cara. Mi raccomando però, se andate a Roma in vacanza quest’estate impegnatevi a trovare un souvenir più caratteristico dello stilo, e conservatelo con la stessa prematura del viaggiatore di quasi 2000 anni fa.