Cosa succede se al tempo delle riforme – protestante prima, cattolica poi – il sovrano di una nazione scismatica sposa una regina cattolica? Un piano matrimoniale architettato nella speranza di restituire la nazione inglese alla fede cattolica romana sostenuto da Luigi XIV e dal Papato. Una riconciliazione auspicata ma mai realizzata e una regina cattolica, Maria Beatrice d’Este costretta a pregare nella segretezza delle sue stanze.
Secondogenita di Alfonso IV d’Este, che morì quando ella aveva solo quattro anni, crebbe sotto l’accorto sguardo della madre e con la migliore delle educazioni. Parlava bene il francese, l’inglese e conosceva il latino, ammirevole nell’aspetto, aveva sviluppato il desiderio della vita monastica. Abbandonò questa prospettiva di vita solo grazie alla persuasione del suo confessore.
La proposta di matrimonio fatta per conto di Giacomo di York non fu ben accolta dalla madre di Maria Beatrice, allora reggente del ducato. Ella infatti sperava nella nozze con il sovrano di Spagna Carlo II. Furono Luigi XIV e papa Clemente X a favorire questa unione per ragioni politiche.
I due speravano che sposando una principessa cattolica avrebbero ottenuto una riconciliazione tra Chiesa romana e inglese e così la restaurazione del cattolicesimo. La scelta della sposa appariva perfetta! La giovane era infatti nobile, di antico lignaggio e ferventemente cattolica, dissuasa dall’entrare in convento per poter compiere un servizio più grande alla Chiesa.
Il matrimonio si tenne per procura a Modena il 1673, senza sfarzo ma seguito dalla quasi immediata partenza alla volta di Londra. La giovane sposa accompagnata dalla madre dovette fare una lunga sosta a Parigi in attesa del permesso di entrare in Inghilterra. Il Parlamento temeva l’esito di un matrimonio cattolico, così come l’opinione pubblica.
La giovane modenese era vista con sospetto, tacciata di essere una papista e costretta alla segretezza del proprio culto. L’epiteto che le diedero a corte era proprio quello di “figlia del papa”. Tra le calunnie e le continue relazioni del marito la vita a corte fu durissima. Maria Beatrice d’Este, naturalmente legata al partito cattolico, cercò però di mostrarsi prudente, fino l’esilio nei pressi di Parigi a seguito della rivoluzione.