Questa volta viaggiamo fino alla lontana Mongolia in quanto qui, nel 2022, il team internazionale del Joint Mongolian-Israeli-American Archaeological Project, effettuando degli scavi in una fortezza di frontiera abbandonata ha scoperto inaspettatamente un’antica tomba d’elite. La tomba si trovava nelle mura della fortezza risalente al periodo post-Kitan e pre-mongolo.
Cosa sappiamo della tomba in Mongolia?
I dati sulla tomba li trovate pubblicati da poco su Archaelogical Research in Asia. La tomba risale a un periodo particolare, di cui si sa poco. Si tratta del periodo compreso fra il crollo dell’impero Kitan-Liao (916-1125 d.C.), impero che controllava le zone della Mongolia centrale e orientale e l’avvento dell’impero mongolo di Gengis Khan (1206 d.C.)
Pochi i documenti e i resti di quel periodo di transizione. Secondo il professor Shelach-Lavi, archeologo che lavora al progetto, il motivo per questa carenza di informazioni è duplice:
- la Mongolia è un paese estremamente vasto e gli scavi archeologici, se messi in proporzione, sono pochi. In effetti, anche l’area in cui è riemersa la tomba è abbastanza sconosciuta dal punto di vista archeologico. Anzi, questo progetto e fra i primi a prenderla in considerazione
- quel periodo di transizione non vide nessun controllo centrale sulla Mongolia, quindi, di fatto, non c’era nessun governo che potesse investire abbastanza in monumenti e documentazione
La fortezza abbandonata di Khar Nuur faceva parte di un insieme più ampio di mura e fortezze che si estendevano per più di 4mila km di lunghezza. La fortezza stessa, compreso il muro e il fossato, è lunga 737 km.
La sepoltura è riemersa per caso durante gli scavi. Gli archeologi si sono trovati di fronte a una bara di legno che conteneva i resti di una donna e di diversi oggetti funerari. Considerate che questa tomba fa parte delle 25 sepolture mongole finora mai rinvenute e risalenti a questo periodo.
La datazione al radiocarbonio ha dimostrato che la donna era stata sepolta fra il 1158 e il 1214 d.C. Inoltre la tomba non era contrassegnata da nessuna indicazione in superficie. L’età della defunta si aggira fra i 40 e i 60 anni. Il corpo è posizionato in posizione supina ed era vestito con una tunica di seta gialla e un copricapo che assomiglia ai tradizionale cappelli medievali delle donne, i bogtag malgai.
Gli orecchini d’oro rinvenuti, insieme a un braccialetto d’oro, alle perle di corallo e di vetro, alla coppa d’argento a un vaso di bronzo fanno pensare che si trattasse di una donna altolocata, appartenente all’elite dell’epoca.
Molti dei manufatti non erano di origine locale: la seta probabilmente arrivava dalla Cina. Invece il legno deriva da alberi che crescevano anche a 150-300 km di distanza. Orientata verso nord, come molte tombe mongole, è curiosa l’assenza della tipica pietra per contrassegnarla o delle ceramiche funerarie.
Non si sa neanche perché la donna sia stata tumulata all’interno delle mura della fortezza. Forse un simbolo di prestigio? Difficile a dirsi.