Si chiamava Ottone, ma ebbe un regno d’oro. Si potrebbe così riassumere la grande vita e le grandissimi opere di Ottone I di Sassonia, se preferite, Ottone il Grande. Nel 955 d.C. sconfisse i pagani ungheresi, nel 961 discese in Italia e la conquistò. Negli altri anni ampliò il suo impero anche a nord e ad est. Nacque così il Sacro Romano Impero. Il suo primo imperatore visse conquistando e vincendo ogni battaglia.
Nonostante tutte queste prerogative, non si era ancora trovata con esattezza la sua tomba. Oggi però pare che abbiamo finalmente una risposta, ed un luogo preciso: Memleben, Sassonia-Anhalt. Qui pare fossero sepolti Ottone il grande ed Enrico I, suo padre e predecessore. La scoperta potrà iscriversi negli annali nonché nei libri degli storici.
Dopo oltre dieci secoli possiamo finalmente dare il nome di un luogo preciso di sepoltura per uno dei principali protagonisti della storia medievale. Ma perché proprio Memleben? Innanzitutto si trattava di un punto crociale dell’antica Strada Romanica. Uno snodo di prim’ordine che conferisce ulteriore importanza al luogo.
Secondariamente, gli archeologi aggiungono delle prove concrete di quanto sopra scritto. Dei resti in pietra del monastero di Ottone II, figlio e successore di Ottone I dopo la morte di quest’ultimo nel 973 d.C. Il posto dove sorse il monastero del XIII secolo di Memleben fu infatti il luogo dove sia Ottone che suo padre incontrarono la morte. Proprio per questo Ottone II, insieme alla moglie Teofano, volle edificare un monastero benedettino. Sul luogo si hanno anche prove scritte risalenti al 979, che lo ricordano come uno dei luoghi sacri più importanti dell’impero.
Proprio l’anno scorso, nel 2022, emersero dei resti in pietra adiacenti alla struttura di Ottone II, a lato dell’abside laterale a nord. Si tratterebbe di una struttura antecedente cronologicamente alla costruzione del monastero, testimoniata per la prima volta da questo rinvenimento. La larghezza attualmente conosciuta è di 9,20 metri, ma rimane ancora non certa poiché ad est è sovrastata dal giardino del monastero.
Nella navata settentrionale è emerso inoltre, durante gli scavi attuali, un fossato molto ampio e antecedente a quello monasteriale. Proprio qui pare fossero momentaneamente conservati i resti di Ottone il Grande, come testimoniato anche da una fonte scritta del XVI secolo. Si è scritta dunque una nuova pagina di storia, e noi siamo sempre ben lieti di farvela conoscere.