Cesarea è uno dei luoghi simbolo e fra i più importanti della cristianità. Presente nei racconti biblici, oggi si iscrive anche a buon merito nei libri di storia. Una ricerca subacquea non distante dalle coste riporta a galla due importanti tesori: uno romano ed uno mamelucco. Le due imbarcazioni naufragate risalgono infatti a due periodi molto distanti nel tempo fra di loro.
Il primo tesoro, quello romano, risalirebbe, secondo le prime stime, a circa 1.700 anni fa. A scovarlo è stata l’Unità di Archeologia Marina dell’Autorità per le antichità israeliane, in una missione subacquea. Questo comprende: centinaia di monete romane di argento e bronzo del III secolo d.C., una statuetta bronzea raffigurante un’aquila imperiale romana, una figurina di un pantomimo romano con una maschera comica e diverse campanelline apotropaiche.
Per quanto riguarda il secondo tesoro, parliamo di un rinvenimento molto più recente, ascrivibile a circa 600 anni fa, più o meno nel XV secolo. Si tratta questa volta di ben 560 monete del periodo mamelucco, tutte in argento. I due tesori, anche se non condividono lo stesso periodo storico, hanno in comune una caratteristica sfortunata.
Si pensa infatti che entrambe le navi, nei differenti momenti, fossero ancorate a largo del porto di Cesarea. Situazione strana che si tendeva ad evitare, se non in caso di necessità. Fu infatti forse una tempesta a cogliere di sorpresa le imbarcazioni e a farle naufragare a poca distanza dalla costa.
Una circostanza molto sfortunata di sicuro per i navigatori dell’epoca. Al contempo però si tratta di una vera e propria opportunità per gli studiosi e per la ricerca odierna. La vicinanza alla costa non rese particolarmente difficile il recupero dei reperti, consegnando due tesori importantissimi alla storia senza profferire sforzi eccessivi.
Vediamo in chiusura il pezzo forte del ritrovamento. Si tratta probabilmente di un affetto personale di uno dei naviganti: una anello d’oro con una gemma verde con inciso un pastorello. Quella del “buon Pastore” è chiaramente una metafora ed un simbolo cristiano. Si tratta di un vero e proprio tesoro archeologico, che sommato agli altri rende tale rinvenimento molto importante.