Questa volta rimaniamo in Italia perché gli scavi eseguiti a Sesto Calende hanno permesso il ritrovamento di un inaspettato tesoro: si parla forse di un monumento romano. Necessario tuttavia che vengano eseguite indagini archeologiche più approfondite. A spiegare i risultati ottenuti ci ha pensato una conferenza organizzata dall’Università Statale di Milano a cui hanno partecipato anche parecchi abitanti del luogo.
Gli scavi di Sesto Calende
In realtà l’area in questione, di proprietà della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, era già stata esaminata negli anni Ottanta. I nuovi scavi si sono tenuti vicino all’edificio religioso (attualmente sconsacrato) e vicino anche al masso erratico di Preja Buja.
Numerosi i cittadini presenti alla conferenza. Folta presenza giustificata dall’interesse locale per l’archeologia e ciò che riguarda il passato più remoto dell’area. Adesso l’area di riferimento è stata ricoperta, ma gli archeologi hanno annunciato nuovi scavi almeno per il prossimo anno.
L’idea sarebbe quella di continuare la concessione anche dopo il 2025, ma bisogna vedere se ci saranno i rinnovi del caso. Di particolare interesse il saggio B, quello su cui si concentreranno le indagini. Questo perché, oltre all’abside di una chiesa cristiana, qui si pensa sia sepolto un grande edificio di epoca romana.
E non una casa, bensì un edificio di culto. Dai materiali finora emersi si pensa che tale edificio risalga alla fine dell’età repubblicana o all’inizio dell’età imperiale, quindi fra la fine de I secolo a.C. e l’inizio del successivo.
Adesso che l’area è coperta, inizieranno i lavori di studio post scavo. La sensazione, per ora tutta da confermare, è che si tratti di un edificio di culto romano di grandi dimensioni. Da cosa nasce il sospetto? Beh, la planimetria, la scarsità di oggetti di uso domestico e la presenza di oggetti di culto sono indizi da non prendere sotto gamba.
Considerate, poi, che in zona sono presenti anche altari con dediche in onore di Diana ed Ercole, attualmente conservati nel museo di Sesto Calende. Nell’area, poi, sono presenti anche delle terrazze artificiali che vanno dal sito di San Vincenzo verso la città di Sesto.