Fin dall’infanzia, ho sempre trovato appassionante il programma televisivo MythBusters, condotto da due colossi nel campo dell’effettistica come Adam Savage e Jamie Hyneman. Non ci perdo troppo tempo, lo giuro, ma per arrivare al dunque devo spiegare un minimo il concetto alla base della trasmissione. La coppia era solita scegliere determinate leggende urbane o miti duri a morire, per poi replicarne il procedimento standard e verificarne la validità. Pensate quanto possa essere veloce il collegamento tra lo spettacolo TV e il tentativo di un ottomano del XVII secolo di volare in alto per 300 metri con un propulsore primordiale alimentato a polvere nera, diventando automaticamente il primo Uomo-Razzo della storia…
Quell’uomo si chiamava Lagâri Hasan Çelebi e le sue gesta sono a noi note grazie alla penna dell’autorevole scrittore Evliya Çelebi. Sebbene la fonte sia una delle più accreditate (è anche grazie a lui se conosciamo con peculiare meticolosità le sembianze della Costantinopoli primo-seicentesca) il fatto che solo egli ne parli, per di più inserendo l’accaduto in un contesto letterario dalle tinte verosimili, lascia un po’ perplessi sulla veridicità dell’episodio. Ma tant’è, vale comunque raccontare questa storia.
È il 1633, Lagâri Hasan Çelebi vuole celebrare la nascita della figlia del sultano Murad IV, il cui regno va dal 1623 al 1640. Per farlo, l’intrepido uomo costruisce una calotta d’acciaio alla base della quale si trovano sette propulsori, alimentati quest’ultimi da circa 70 kg di polvere nera da sparo (che, come se non fosse già strana la cosa, è particolarmente instabile). Di fronte allo sfarzo della corte ottomana riunitasi sotto Palazzo Topkapı, Lagâri fa partire la miccia. Prima però si lascia andare in un commento sentenzioso, rivolto a Murad IV: “O mio sultano! Sii benedetto, vado a parlare con il profeta Gesù!”.
L’esplosione precede la partenza della calotta. Sale vertiginosamente, fino a 300 metri d’altezza secondo la fonte. Si tratta di una parabola armonica, che si conclude con la caduta in mare del rudimentale oggetto e con la (implausibile) consacrazione di Lagâri Hasan Çelebi come primo Uomo-Razzo della storia umana. Atterrato sull’acqua, tra una bracciata e l’altra, l’aviatore ante litteram aggiunge nei confronti del regnante: “O mio sultano! Il profeta Gesù vi manda i suoi saluti!”.
Murad IV è uomo di cuore e ricompensa il coraggioso Lagâri con un sacchetto di monete e con una rendita giornaliera. Che poi, se vogliamo dirla tutta, si conosceva fin dall’inizio l’esito positivo dell’esperimento. Non a caso Evliya ci tiene informati di come l’abitudine a spiccare il volo fosse questione di famiglia. Il fratello di Lagâri, Hezârfen Ahmed Çelebi, tempo prima era riuscito a trattenersi in aria per qualche minuto supportato da un aliante. Eh sì, in Turchia a questa cosa ci tengono parecchio; uno degli aeroporti di Istanbul porta proprio quel nome.
Ma con MythBusters ho iniziato e con MythBusters concludo. Il team ripropone lo stesso procedimento seguito dall’Uomo-Razzo di quattro secoli fa, apportando delle modifiche che in teoria andrebbero ad inficiare positivamente sull’esito del test (ad esempio utilizzando un guscio più aerodinamico, meno pesante, nonché un moderno propellente per motori a reazione). Va a finire che il manichino dentro la struttura prende fuoco durante il volo, senza neppure raggiungere la quota desiderata. Speriamo davvero che nessuno, in quel lontano 1633, abbia provato a spiccare il volo a bordo di una gabbia metallica, ma forse è troppo tardi per le speranze…