La storia che vi racconteremo oggi vi trasporterà in un mondo quasi fantasioso. Sembra la classica scena da cartone animato, ironica ed esagerata, ma successe incredibilmente, per davvero! Siamo al 15 di gennaio del 1919 a Boston, e qui, a causa di difetti strutturali e delle elevate temperature circostanti, esplose un serbatoio. Non uno normale però, ma un serbatoio di melassa, che provocò un’inondazione.
Prima di andare avanti con il nostro racconto, specifichiamo di cosa stiamo parlando. La melassa è un prodotto scuro e viscoso, ottenuto centrifugando e macinando prima, e cristallizzando dopo, gli zuccheri presenti nelle barbabietole o nelle canne da zucchero. Se ne ricava un prodotto simile al miele, tanto che i termini hanno etimi simili. Il nome deriva dal portoghese “melaço“, derivante dal latino “mel“. Che significa? Chiaramente “miele“.
Ma ora torniamo al nostro racconto e al disastro che fu. Quella mattina di gennaio nessuno si aspettava qualcosa del genere, soprattutto considerando la quantità in ballo. Parliamo infatti di ben 8.700.000 litri di melassa riversati sulle strade di Boston. Dolce e buona a tal punto da essere una surrogata dello zucchero, quel giorno però la melassa fece ben 150 feriti e 21 morti.
Vi invitiamo nuovamente ad immaginare la scena, questa volta in termini meno faceti e più tristi. Anche l’arrivo dei soccorsi era estremamente difficile in quel mare viscoso e scivoloso. Camminare a piedi o guidare dei mezzi di trasporto aumentava il rischio di ulteriori incidenti. Si aggiunga che sul momento si creò un fiume viscoso che viaggiava a ben 56 km/h. Inoltre la parte ancora più difficile doveva arrivare. Adesso toccava ripulire in qualche modo.
Ci vollero ben 8.700 ore di lavoro complessive in 6 mesi per rimuovere tutto il liquido bruno. Ma la vicenda chiaramente non finiva lì, sarebbe stato troppo bello. L’odore forte di melassa rimase nell’aere e impregnato nei muri per lunghissimo tempo. Per molti anni dopo il tragicomico accaduto si dice che il profumo del dolcificante si sentisse ancora vivamente.
Beh, vi avevamo detto in apertura che si trattava di una storia simile a quella di un cartone animato. Purtroppo in questo caso, nonostante il lieto fine (che si fece attendere molti mesi), ci fu anche l’elemento tragico. A distanza di oltre 100 anni rimane una storia simpatica da raccontare.