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Trovato un messaggio in bottiglia di un archeologo di 200 anni fa: ed è subito Timeline

Un team di studenti volontari, mentre stava scavando in un sito archeologico nel nord della Francia, ha fatto una scoperta assai insolita. I volontari, infatti, hanno trovato un messaggio in bottiglia proveniente da un archeologo vissuto 200 anni fa. Non vi ricorda niente?

Perché è un attimo che il film Timeline – Ai confini del tempo, tratto dall’omonimo romanzo di Michael Crichton, diventi realtà. Fra l’altro anche la pellicola era ambientata in Francia. Coincidenze?

Cosa diceva quell’antico messaggio in bottiglia?

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Crediti foto: @Guillaume Blondel

Qualche giorno fa i ricercatori stavano scavando e setacciando i resti di un villaggio gallico che sorgeva in cima a una scogliera, vicino a Dieppe. Qui hanno trovato un vaso di terracotta al cui interno era conservata una piccola fiaschetta di vetro.

Guillaume Blondel, a capo del servizio archeologico della città di Eu, ha spiegato che si tratta del tipo di fiale di vetro che le donne portavano al collo e che contenevano sali profumati.

Tuttavia all’interno della bottiglietta non c’erano i previsti sali profumati, bensì un messaggio su foglio di carta, arrotolato e legato con uno spago. Ovviamente il singolare reperto è stato subito portato al servizio archeologico e così Blondel ha potuto aprire la missiva, la quale recitava:

“PJ Féret, originario di Dieppe, membro di diverse società intellettuali, vi effettuò degli scavi nel gennaio 1825. Continua le sue ricerche in questa vasta area conosciuta come Cité de Limes o Campo di Cesare”

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Crediti foto: @Guillaume Blondel

Féret non è certo un nome nuovo dalle parti di Dieppe. Era un personaggio alquanto importante del luogo e i registri comunali confermano che fu lui a effettuare i primi scavi nel sito, 200 anni or sono.

Blondel ha parlato di un momento assolutamente magico. Erano perfettamente a conoscenza del fatto che in passato, qui, c’erano stati degli scavi. Tuttavia trovare questo messaggio che ci parla dal passato è stato una sorpresa totale.

Talvolta capita di trovare queste capsule del tempo lasciate nelle case dai carpentieri che si dedicarono a questa o quella costruzione. Ma è raro che un archeologo lasci un messaggio del genere. E questo perché la maggior parte degli archeologi ama pensare che non ci sarà mai nessuno che andrà a cercarli in quanto avranno già fatto tutto il lavoro necessario e avranno scoperto tutto il possibile.

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I nuovi scavi, tuttavia, si sono resi necessari a causa dell’erosione della scogliera appena a nord di Dieppe. Purtroppo una parte importante dell’oppidum o villaggio fortificato, è già sparita. Blondel ha poi aggiunto che sapevano già che quello era un villaggio gallico. Quello che non sanno, invece, è cosa accadeva all’interno del villaggio e se fosse un luogo importante.

Oltre al messaggio in bottiglia, durante la prima settimana di scavi, sono tornati alla luce anche altri reperti risalenti al periodo gallico, per lo più pezzi di ceramica risalente a quasi 2.000 anni fa.