La storia di oggi è degna dei migliori gialli di Agatha Christie e delle avventure di Indiana Jones. Ci troviamo a Claverham, nel Somerset, contea inglese del sud ovest. Qui degli archeologi hanno ritrovato un antico manoscritto ottocentesco. Splendidamente illustrato, decidono di seguirlo e ritrovano i resti di un castello medievale, una chiave misteriosa e dei resti romani.
Nel XII secolo, il vescovo di Bath e Wells, fondò Court De Wyck, che durò fino al XIX secolo. Nel 1815 pare che sopravviveva infatti ancora qualche forma del maniero, poi crollato a seguito di un incendio. Entra in gioco così la protagonista principale del racconto: la signora Betts.
Autrice di un manoscritto accuratissimo, la signora Betts utilizzò scritti e resoconti antichi per disegnare la sua mappa del tesoro. Gli archeologi, ritrovandola, non poterono che seguirla. I disegni sono collocabili intorno al XIX secolo e mostrano una serie di particolari di grande interesse. Fra questi ritroviamo una cappella, un ampio cortile ed altre stanze.
Seguendo la mappa, i ritrovamenti non si sono fermati al periodo medievale. Due fossati romani emersero durante le ricerche. Non molto grandi, con 2,4 metri di larghezza e 1 metro di altezza, potrebbe trattarsi di fossati di recinzione risalente al periodo di occupazione romana dell’area, probabilmente tra il 100 e il 300 d.C. Tale ipotesi è supportata dal ritrovamento anche di un frammento di tegolo scatolato nel fossato. Si trattava di un elemento importante per il riscaldamento dei locali romani.
Ma arriviamo ora al ritrovamento più eccitante. Vicino all’antica sede del maniero si trovava una misteriosa chiave, recuperata subito con grande gioia e sorpresa degli archeologi. Non si capì infatti a cosa serviva e quale porta apriva. Gli studiosi la classificano come una chiave rotante, splendidamente decorata e collocabile nel lasso di tempo che va dal ‘300 fino alla metà del ‘500.
Studi approfonditi e ricerche sul campo potranno darci nuove risposte a riguardo. Per ora la chiave ha aperto solo la porta della nostra curiosità e del mistero, intrigando studiosi e archeologi. Speriamo un giorno di avere la risposta al nostro enigma medievale.