Tokugawa Ieyasu è una figura centrale nella storia nipponica. Egli pose termine al lungo periodo di guerre civili e di divisioni interne che dilaniavano il Giappone. Alla fine del XVI secolo, infatti, il Paese del Sol Levante era frammentato in una serie di potentati locali resisi di fatto autonomi. Al vertice dello stato vi era il “tenno” (letteralmente “principe celeste”, tradotto in italiano come imperatore), essere divino e depositario della sovranità, che però non deteneva un potere effettivo.
Chi governava realmente era lo shogun, una sorta di capo militare. Tuttavia, nel 1573 lo shogun Ashikaga Yoshiaki era stato deposto. Il Giappone era perciò caduto in uno stato di anarchia privo di una guida forte e carismatica. Nel 1568 Oda Nobunaga, discendente di una famiglia guerriera, riuscì ad occupare Kyoto, sede dell’Imperatore e ad estendere la propria supremazia sugli altri. Tuttavia nel 1582 perì per mano di un suo vassallo. Emerse quale suo successore Toyotomi Hideyoshi, che riuscì a compiere il progetto di Nobunaga di unificare il Paese sotto un’unica autorità militare.
Tuttavia mancò l’obbiettivo di garantire una sicura successione al figlio. Prima di morire, Hideyoshi affidò il figlio Hideyori ad un consiglio composto da cinque grandi anziani, di cui faceva parte anche lo stesso Tokugawa Ieyasu. Costui si era messo in mostra al servizio di Nobunaga e, dopo aver accettato la supremazia di Hideyoshi, era divenuto un suo collaboratore. I cinque grandi anziani tradirono la volontà del defunto Hideyoshi riaprendo il contenzioso per la successione al potere.
Lo scontro decisivo si ebbe nella Battaglia di Sekigahara del 1600, nella quale Tokugawa Ieyasu uscì vincitore sugli altri contendenti. Nel 1603 ottenne dal tenno il titolo di shogun e nel 1605 si ritirò a vita privata per consentire una successione pacifica del potere al figlio. Si rese conto di non essere ancora così forte da poter eliminare la vecchia classe dirigente e così concesse a Toyotomi Hideyori di mantenere il castello di Osaka. Solamente nel 1614 poté sferrare l’attacco decisivo conquistano Osaka. Quando morì nel 1616, il Giappone era un paese pacificato e con una salda classe dirigente identificata nella famiglia Tokugawa, che infatti governerà fino al 1867.