Quello di oggi è un ritrovamento a dir poco peculiare, dove non arrendersi è stato molto più che necessario. Stiamo parlando del cimitero preistorico di Tainiaro, in Lapponia, nel cuore della Finlandia. Si tratta infatti della terza ondata di scavi e di studi sullo stesso sito, che vanno avanti da circa 70 anni e stanno fornendo nuove importantissime conoscenze.
I primi scavi sul sito risalgono al 1959, ma non si cercavano resti preistorici. Erano dei locali che scavavano per estrarre la sabbia e si imbatterono per puro caso in reperti dall’alto valore archeologico. Si trattava di manufatti di pietra, prontamente e coscienziosamente segnalati alle autorità competenti, che però non intervennero in modo significativo, quasi ignorando l’importanza della scoperta.
Dopo circa 30 anni ci fu la seconda ondata di ricerche e di studi. Un team di archeologi si recò sul posto, molto vicino al Circolo Polare Artico, in cerca di risposte. Ma ancora una volta i lavori, una volta terminati i fondi, cessarono con un nulla di fatto. Arriviamo quindi ai giorni nostri, e alle ricerche più vicine da un punto di vista strettamente temporale.
Vicino alla Baia di Botnia, nella Lapponia sud-occidentale, le ricerche forniscono i primi preziosi dati. Si tratta di un cimitero di ben 6.500 anni fa, con oltre 200 resti umani, molti di più degli iniziali 120 stimati dopo le indagini preliminari. È ciò che lasciano trapelare gli archeologi, i quali compongono il team di esperti provenienti dall’Università di Oulu, città della stessa Finlandia (terra in cui le ricerche archeologiche stanno avendo un gran bel riscontro, come vi abbiamo anticipato in qualche occasione)
Al contrario di quanto ci si aspetterebbe con temperature così basse, i resti fisici dei corpi non si sono conservati intatti. Questo dipende da una caratteristica particolare del suolo in questione. La sua estrema acidità nel corso della storia, che ha contribuito a corrodere i corpi seppelliti nella Baia di Botnia. Un’altra domanda sorge spontanea: esistono altre località simili nei dintorni?
La presenza di un cimitero con oltre 200 resti umani vuol dire che era presente una significativa comunità nell’area lappone. Questo potrebbe indicare che altri luoghi di sepoltura o potenziali insediamenti siano presenti nell’area. Gli studi e il tempo ci forniranno le risposte, sperando sempre di accrescere le nostre conoscenze storiche.