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Svelata finalmente la storia dell’origine della sifilide?

Vi siete mai chiesti da dove sia originata la sifilide? Effettivamente, prima della calata del re francese Carlo VIII in Italia, avvenuta nel 1494, questa malattia era praticamente sconosciuta in Europa. Dopo l’invasione, invece, questa patologia mai vista prima e deturpante prima scoppiò negli accampamenti militari e poi si diffuse in tutto il vecchio continente quando i soldati tornarono nelle loro terre di origine l’anno successivo. Da quell’episodio si iniziò a parlare di Mal francese ma questo non ci dice nulla sull’origine del morbo.

La probabile origine della sifilide

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Crediti foto: @Darío Ramirez

Un recente studio, basato sull’analisi del DNA, ha forse dato una risposta a questa domanda. Fondamentalmente finora ci sono state due scuole di pensiero. La prima sostiene che la malattia sia arrivata dalle Americhe, portata in Europa da Cristoforo Colombo. Qualcun altro, invece, ritiene che la patologia si nascondesse già in Europa prima che l’esploratore salpasse.

Ma lo studio pubblicato su Nature dimostrerebbe che la prima tesi è quella più fondata. Le analisi del DNA proveniente da scheletri delle Americhe hanno rivelato che quelle ossa devastate dalla malattia ben prima del viaggio di Colombo nel Nuovo Mondo, ospitavano il genoma dei batteri della sifilide. Quindi la sifilide sarebbe nata nelle Americhe.

La dottoressa Kirsten Bos, responsabile del gruppo di Paleopatologia molecolare presso il Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia, ha spiegato che sono riusciti a ricostruire ben cinque genomi da queste ossa. E queste linee sono parenti strette dei ceppi moderni del Treponema pallidum che ancora oggi circola fra gli esseri umani.

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I ricercatori hanno estratto e ricostruito l’antico DNA del T. pallidum da diversi resti scheletrici, fra cui l’ossa di un’anca proveniente dall’Argentina, l’osso della parte inferiore di una gamba del Cile, le ossa di una gamba del Messico e anche un dente del Perù.

I ricercatori sapevano quale fosse l’età delle ossa grazie alla datazione al radiocarbonio. Così sono riusciti a risalire a un antenato comune di questi diversi ceppi batteri, vissuto al massimo 9mila anni fa.

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Bos ha sottolineato che 9mila anni fa gli esseri umani erano già presenti nelle Americhe, ma non interagivano ancora con le popolazioni di altri mondi. In pratica erano isolati sia geograficamente che biologicamente.

I dati suggeriscono che la sifilide abbia avuto origine nelle Americhe, espandendosi poi a livello mondiale tramite i viaggi degli Europei e tramite la tratta degli esseri umani nei decenni e secoli successivi alla prima epidemia.