Quante volte abbiamo sentito parlare di streghe che mangiano i bambini? Quante volte ci è stata raccontata la favola di Hansel e Gretel, i due giovani protagonisti tormentati da una strega malvagia e manipolatrice?! L’avversione nei confronti di queste figure ha origini antiche.

Se nel Medioevo ciò che aveva a che fare con la magia veniva ricollegata alla demonolatria e considerata mera illusione, in età moderna l’approccio fu totalmente diverso. Furono due i momenti che segnarono un vero e proprio cambiamento, che influenzarono a tal punto l’immaginario collettivo.
Una bolla papale emanata da Innocenzo VIII, la Summis desiderantes affectibus, affermava, contrariamente a uno scritto del XIII secolo, che la stregoneria era pericolosa. Meglio ancora, la stregoneria era tutt’altro che un’illusione e oltre che temerla bisognava combatterla in quanto eresia.

La maggiore tensione a riguardo è registrata anche grazie alle significative pubblicazioni di opere in diverse stamperie in Europa. Si scrivono e si acquistano testi che parlano di demoni e di streghe. Il più famoso tra tutti il Malleus maleficarum di Kramer, unico volume tra l’altro in cui compare il così detto rituale del Saba. Ma perché questo accanimento, che possiamo suddividere in due ondate seguendo proprio le date di pubblicazione di questo testo?
Le ragioni sono molteplici e si inscrivono in un quadro complesso che è politico, religioso e culturale. Uno dei molti problemi che affliggeva la società del tempo, esposta a mille intemperie naturali e politiche, era la moria dei bambini. L’incidenza elevatissima di mortalità riscontrata tra gli infanti, la si giustificava come operato di alcune donne alla ricerca di sangue.
Questo è tutt’altro che un elemento insignificante è il fondamento del patto con il diavolo, che aspira al sangue di cristo, sangue vivo. Iniziarono allora ad essere sospettate le levatrici, giovani o anziane che fossero. Le stesse avevano contatto con bambini appena nati, e iniziò a formarsi il sospetto che fossero proprio loro le colpevoli delle morti in culla.

In realtà non vi sono notizie riguardo eventuali provvedimenti presi nei confronti delle levatrici, che sembrarono continuare indisturbate il loro lavoro in ogni parte d’Europa. Insomma a un uomo bastava un bambino morto, una vacca che non dava latte o uno scarno raccolto per accusare qualche donna di stregoneria. Alle denunce sarebbero seguite i processi presso i tribunali e le condanne.