Ha dello straordinario il ritrovamento avvenuto qualche giorno fa nel Deserto della Giudea. Un team di studiosi e archeologi ha scoperto – quasi involontariamente – ben 4 spade romane di età adrianea perfettamente conservate, grazie al particolare clima che caratterizza l’area desertica. L’Autorità Israeliana per le Antichità ha reso nota la stupenda notizia, pubblicando sui canali social un video dell’accaduto.
Senz’altro peculiare la dinamica della scoperta. Gli studiosi si sono recati in una grotta in cui è presente una stalattite con un’inscrizione ebraica antica, realizzata con inchiostro. L’importanza del sito – per via della stalattite – era nota già da tempo. L’intenzione però era quella di fotografare l’area attorno all’inscrizione per una migliore documentazione visiva. Durante gli scatti, il dottor Asaf Gayer, professore presso l’Università di Ariel, ha intravisto una strana fessura, la quale ha attirato immediatamente la sua attenzione.
Avvicinandosi, l’uomo ha riconosciuto un pilum romano, ovvero un giavellotto utilizzato per i combattimenti a breve distanza. La sorpresa è stata ancora maggiore nel constatare che, in una nicchia vicina, erano presenti 4 spade romane, 3 delle quali dotate anche di fodera. Tempestivamente gli archeologi hanno analizzato gli oggetti, giungendo alle seguenti conclusioni: tre spade, dalla lama lunga tra i 60 e 65 cm, corrispondono al modello della spatha, più lunga del gladio e prevalentemente utilizzata dai legionari a cavallo. La quarta spada è un gladio, in quanto dotato di pomo ad anello e lama più corta.
La domanda sorge spontanea: come sono finite delle spade romane in quelle specifiche fessure? Stando al parere degli esperti e ai risultati forniti dai test per la datazione degli oggetti, a nascondere le spade nella caverna sarebbero stati dei ribelli giudei. Questi avrebbero sequestrato le armi nell’ottica di un futuro utilizzo. Tutto ciò durante l’ultima grande ribellione ebraica, conosciuta come “rivolta di Bar Kokhba” o “Terza guerra giudaica” (132-135 d.C.).
Calandoci nel contesto storico, sappiamo come la rivolta scoppiò principalmente per due motivi: uno di costume, ovvero il divieto sulla circoncisione imposto dall’imperatore Adriano. Egli la considerava una pratica barbara e in contrasto con gli standard dell’etica adrianea. La seconda motivazione aveva a che fare con l’ordine romano di costruire una nuova città sulle rovine di Gerusalemme (devastata dopo la guerra giudaica condotta da Traiano dal 115 al 117), impiantandovi il culto di Giove.
Una sollevazione, quella di Simon Bar Kochba, che si concluse tragicamente, confermando lo strapotere politico e militare di una Roma invincibile. Eppure grazie a quella ribellione, oggi abbiamo la possibilità di ammirare dei pezzi unici come le 4 spade romane, che hanno la bellezza di 1.900 anni. Una meraviglia che per tutti questi millenni è rimasta nascosta ai nostri occhi…