Eraclio, in greco Herakleios, fu imperatore di Bisanzio dal 610 d.C. al 641 d.C. in un momento di difficile congiuntura storica per l’Impero Romano d’Oriente. Il primo e velocissimo espansionismo arabo stava prendendo piede in quel momento e l’Impero ne avrebbe fatto presto le spese.
Nonostante il difficile momento storico, forse il più basso dell’Impero d’Oriente, Eraclio conferì almeno un po’ di stabilità in un momento difficile. Nato nel 574 d.C., era figlio del governatore di Cartagine e fu proprio il padre ad eleggerlo. Come mai un procuratore di una provincia elesse un imperatore? La richiesta in realtà arrivò da Costantinopoli stessa, dove il sanguinoso tiranno Foca non godeva dei favori del suo popolo e chiese aiuto al procuratore.
Ad Eraclio venne subito affidata una flotta e non appena la avvistarono dalle coste di Bisanzio la popolazione si sollevò contro il tiranno. A soli 36 anni, nel 610 d.C., Eraclio divenne il nuovo imperatore. Vi era solo un piccolo problemino, il dominio appena ottenuto era in bancarotta.
Le prime campagne militari non andarono molto bene. Gerusalemme passò in mano persiana e parte dell’Egitto, una delle principali fonti di grano dell’impero, in mano musulmana. La battaglia più importante si svolse però nel 626 d.C., quando 80.000 avari e persiani assediarono la capitale Bisanzio.
La battaglia fu lunga e sanguinosa ma alla fine la spuntò Eraclio. L’anno seguente, nel 627 d.C. a Ninive l’esercito persiano uscì sconfitto nuovamente, indebolito dalla quantità di perdite dell’anno prima. Si narra che in questo contesto, bardato della sua armatura dorata, Eraclio tagliò la testa in prima persona al generale nemico Razates.
Ctesifonte, antica e splendente capitale di un ex splendente impero, subì un saccheggio dai Bizantini, ma c’era letteralmente troppo oro per poter essere trasportato in patria. Buone notizie per le casse dell’Impero, ma in ogni caso il vero ritrovamento non fu quello. Si dice che Eraclio in questo contesto recuperò anche la vera Croce di Gesù, rubata dai Persiani a Gerusalemme. Insomma il giovane imperatore fu un momento di bel tempo prima della tempesta che stava per abbattersi sull’Impero Romano d’Oriente.