Ad oggi è di fondamentale importanza avere sempre appresso la propria carta d’identità. Adattandosi ai tempi ha sviluppato altri modelli e formati, come la CIE, ovvero la carta d’identità elettronica, ma resta comunque sempre un cardine dell’attestazione della propria identità. Ma sapete già quando e come nacque? Sarà quello che scopriremo insieme oggi.
Iniziamo proprio dalle basi. Cosa contiene la carta d’identità? Semplicemente i dati anagrafici e i tratti salienti della vita di una persona. La prima forma similissima di documento la abbiamo allora nell’antica Mesopotamia, presso la popolazione Assira. Qui, già nel secondo millennio a.C., vi erano delle tavolette cuneiformi con su scritti i principali dati anagrafici dei possessori.
Facciamo un bel salto, nel tempo e nello spazio, e vediamo come funzionava a Roma. Al contrario di quanto si possa pensare, non era difficilissimo attestarsi cittadini romani. Serviva semplicemente l’autocertificazione di “civitas“, ovvero di cittadinanza. Come si faceva? Semplice, lo si dichiarava a voce. Dicendo “Civis Romanus sum” si attestava la propria cittadinanza, anche se la pronuncia del latino doveva essere buona e credibile.
Per avere una forma simile alla nostra di carta d’identità ci rivolgiamo ai soldati stranieri dell’Urbe, che avevano una tavoletta bronzea con i propri dati. Quelli dei normali cittadini erano invece conservati in tavole lignee o bronzee più grandi, conservate negli archivi statali.
Arriviamo ora al Medioevo, dove entra in gioco la centralità dei commerci e lo spostamento in paesi terzi. Si diffuse in questo momento infatti una sorta di salvacondotto, detto guidaticum. Questo, contenendo spesso anche la descrizione fisica del proprietario, era una sorta di attestazione di identità. Chiaramente serviva per riconoscere possibili fraudolenti o imbroglioni nelle città commerciali o in opulenti luoghi di scambio.
Chiudiamo con un veloce passaggio dall’età moderna ai nostri tempi. Nel primo periodo indicato i cittadini iscrivevano i propri nomi in appositi registri (chiaramente variava da contesto a contesto), ma non avevano dei documenti sempre a portata di mano. Nel XIX secolo fu Napoleone a introdurre i documenti per la classe lavorativa, mentre il trentesimo sultano ottomano, Mahmud II, nel 1844, introdusse la prima vera e propria carta d’identità simile alla nostra.