Nell’entroterra delle Preserre vibonesi, nel cuore della Calabria, c’è un piccolo paese che ospita un importante pezzo di storia religiosa italiana ed europea. Stiamo parlando del Convento Domenicano di Soriano Calabro. Si tratta di un istituto religioso di epoca moderna che fu tra i più ricchi e importanti d’Europa nei suoi anni di attività.
Pare che lo stesso paese di Soriano nacque in seguito alla costruzione del convento, nel lontano 1510. La storia del luogo sacro è costellata, purtroppo, da due eventi catastrofici e nefasti: per ben due volte il convento cadde sotto le violenti scosse di un terremoto. Per la prima volta nel 1659. Fu in seguito ricostruito dal Frate Bonaventura Presti, che aveva notevoli abilità ingegneristiche, nonché una certa spigliatezza nell’architettura.
Le cronache storiche riportano che in questi decenni il Convento fu un’ambitissima meta di pellegrinaggio da parte di fedeli da tutta Italia ed Europa. La sua storia però deviava dal percorso florido e volgeva di nuovo verso la catastrofe, ancora una volta naturale. Un secondo terremoto sconvolse l’area. Questa volta fu un evento epocale, considerata la più grande catastrofe naturale italiana del XVIII secolo. Il Terremoto di Reggio e Messina del 1783.
La storia del luogo sacro non conosceva però la parola fine. A inizio Ottocento ecco la seconda ricostruzione. Ad oggi poco rimane dell’antica maestà del posto. Stiamo parlando di ben 23 mila metri quadrati, con ben 4 chiostri, una chiesa a croce latina e addirittura 6 cappelle laterali. Il Polo Museale di Soriano Calabro oggi si trova proprio in questi spazi, per dare ancora un alito di vita a questa pagina di storia che due terremoti non sono riusciti a scalfire.
Divergiamo ora un attimo dal piano storico e vediamo insieme la leggenda della fondazione del Convento. Il suo promotore fu Padre Vincenzo da Catanzaro, che nel 1510 disse che San Domenico stesso gli chiese di erigere un convento a lui dedicato a Soriano Calabro. Come poteva rifiutare la richiesta di un Santo? Inoltre, 20 anni dopo, nel 1530, Maria Maddalena e Santa Caterina d’Alessandria apparvero in sogno a Fra Lorenzo da Grotteria.
Questa volta non chiesero nulla, furono loro a dare. E diedero uno splendido quadro raffigurante San Domenico: nella mano destra aveva il Libro Sacro, nella sinistra un giglio. Il quadro doveva andare al Convento e diventare oggetto di venerazione. Così accadde ed il convento divenne, come sopra accennato, uno fra i più visitati e ricchi d’Europa.