L’articolo di oggi crea una strana ma molto diffusa simbiosi fra due passioni abbastanza longeve dell’essere umano: l’aviazione e l’orologeria. E se i due concetti sembrano lontani fra loro e totalmente eterogenei, la storia di oggi vi farà ricredere. Parleremo del Santos di Cartier, il primo orologio da aviatore della storia e uno dei primi in assoluto come modello da polso maschile.
Il protagonista di oggi, Alberto Santos-Dumont, nacque a Palmira, piccolo comune brasiliano che oggi, in suo onore, prende il il suo nome. Erede di un magnate del caffè, Dumont amava volare, ed era tra i primi a lanciarsi in queste avventure celesti. Gli ambienti ricchi che frequentava lo portarono a conoscere personaggi di alto calibro, come il celebre gioielliere Louis Cartier.
Proprio con quest’ultimo soleva lamentarsi dell’impossibilità di conoscere il tempo corrente mentre solcava i cieli. All’epoca infatti vi era netta predominanza degli orologi da tasca, nobili ed elegantissimi, ma molto poco pratici. E allora Cartier trovò, a suo modo, una soluzione, con lo stile e la classe a lui connaturate.
Nella famosa boutique di Parigi, al numero 13 di Rue de la Paix, Louis cominciò a lavorare ad un oggetto ancora poco conosciuto e diffuso: l’orologio da polso. In inconfondibile Art Déco, stile consolidato del marchio Cartier, con una cassa quadrata d’orata e numeri romani a segnare le ore, il gioielliere forgiava un pezzo di rara fattura e di inconfondibile pregevolezza.
Le lancette erano piccole, in stile Breguet, per consentire una rapida e facile visione dell’orario, scopo della nuova invenzione. Anche la lunetta era molto sottile ed elegante. Ed ecco allora che ci sono tutti gli ingredienti per creare un pezzo di storia. Il resto lo fece Santos-Dumont: il 23 ottobre e il 12 novembre 1906 superò il volo dei Fratelli Wright, anche se si trattava, con l’occhio di oggi, di piccolissime distanze. Volò per 60 metri la prima volta e per ben 210 la seconda, ad un’altezza di 6 metri da terra.
Da allora l’orologio finì nella vetrina della boutique di Rue de la Paix, senza grande clamore o successi. La sua fama esplose consequenzialmente a quella dell’aviatore. Un aneddoto simpatico e degno di nota riguarda proprio una risposta che Santos diede ai giornalisti che gli chiese, appena sceso dal suo velivolo, cosa avesse legato al polso, in un misto di stupore e incredulità. Con grande naturalezza rispose: “un orologio“, rendendo noto al mondo un nuovo oggetto di stile, iconicità ed eleganza, che diverrà predominante sugli altri modelli nel corso del XX secolo.