Importante scoperta archeologica nella città di Cañaveral de León, sud-ovest della Spagna. Marta Díaz-Guardamino, archeologa partecipante alla scoperta, parla di una stele che può cambiare le nostre conoscenze inerenti le élites delle antiche società regionali. Senza dubbio si tratta di una scoperta di grandissima importanza, andiamo a vederla più da vicino.
Ma partiamo dalla domanda di fondo: cosa è una stele? Si tratta di pietre, o meglio di lastre, sagomate e lavorate per venire decorate su uno o più lati. L’importanza della scoperta sta nel fatto che ad oggi circa 300 di queste steli-menhir sono presenti in tutta la Penisola Iberica, e poche sono così antiche e ben conservate.
La stele in questione e altre lastre risalgono al periodo tra il 1250 ed il 700 a.C. Durante questo lasso di tempo le decorazioni principali delle steli erano uomini standardizzati. Si trattava del periodo di passaggio dall’Età del Bronzo a quella del Ferro, coincidente con il periodo di costruzione di Las Capellanías.
Ma cosa c’era disegnato su queste steli? La maggior parte dei disegni rappresentava due tipi di uomini o donne. I guerrieri, identificati spesso come di sesso maschile, ma pochi avevano tratti mascolini, e le persone con copricapo. Al contrario, in questo caso, erano identificate come donne, ma solo poche riportavano tratti femminili nelle rappresentazioni.
Gli archeologi suppongono si trattasse di stilizzazioni funerarie, ovvero di rappresentazioni standardizzate dei defunti. Sono ormai 120 anni che vanno avanti gli studi su tale tipo di monumento funerario nella Penisola Iberica. Ancora però non si è giunti a conclusioni precise, anzi, c’è ancora molto da scoprire e da studiare.
Speriamo dunque che la stele, ben la terza ritrovata nel sito di Las Capellanías, possa aiutare ad ampliare le conoscenze di questo filone. Fornendo risposte agli archeologi e spiegando le stilizzazioni standardizzate già presenti in molte altre steli dello stesso periodo.