I Shiradana, noti anche come Sherden o Shirdana, furono uno dei “popoli del mare” citati nelle prime menzioni storiche. Si tratta di una popolazione che, secondo la storiografia, si dedicava a incursioni e saccheggi lungo la costa cananea.
Si ritiene che fossero originari dell’Anatolia, nella zona di Sardis, ma che avessero emigrato alle isole del Mar Egeo a causa della pressione degli Hititi e delle carestie.
Successivamente, durante il regno di Ramses II, le incursioni dei Shiradana si intensificarono e arrivarono a minacciare il Regno di Egitto.
In una stele trovata a Tanis, Ramses II descrive gli Shiradana come implacabili e coraggiosi, che arrivavano sulle loro navi da guerra senza che nessuno riuscisse a resistere. In un’altra stele, situata ad Aswan, Ramses descrive le operazioni militari che ha messo in atto per frenare i “popoli del mare”, tra cui gli Shiradana.
Nel secondo anno di regno, Ramses II riuscì a respingere un’incursione degli Shiradana nel Delta del Nilo, diventando il primo a sconfiggerli e a farne prigionieri. Essi divennero parte della sua guardia personale.
Gli Shiradana nella battaglia di Qadesh
Gli Shiradana furono anche presenti nella famosa battaglia di Qadesh, avvenuta durante una campagna egiziana contro gli Hititi.
Ramses II divise le sue forze in modo errato e l’esercito egiziano venne completamente distrutto. Tuttavia, alcune truppe riuscirono a penetrare le linee nemiche e la successiva arrivò in soccorso, permettendo a Ramses II di sfuggire all’imboscata e di organizzare una ritirata.
Secondo il poema di Pentaur, che descrive la battaglia, gli Shiradana erano presenti tra le fila dell’esercito egiziano e stavano formulando un piano di battaglia per il faraone. Non ci sono prove di alcuna collaborazione con il nemico, il che suggerisce che gli Shiradana fossero fedeli al loro nuovo padrone e riconoscenti di servire come militari invece di essere schiavizzati o annientati.
Dopo la battaglia, Ramses II incorporò molti di questi guerrieri–pirati nella sua guardia personale, rappresentati con elmi cornuti, scudi rotondi e grandi spade. Il faraone li sconfisse e molti di loro entrarono nelle fila dell’esercito egiziano e nella sua guardia personale, partecipando anche alla battaglia di Qadesh. La loro storia è un esempio di come i pirati potessero diventare importanti alleati militari, una pratica comune nell’antichità.