Vede la luce un manufatto di sensazionale valore storico, archeologico e culturale. Il ritrovamento è avvenuto in Cina, nel bacino di Turpan – regione nota anche come “depressione di Turfan”. I ricercatori hanno scoperto una tomba dal contenuto straordinario: lo scheletro di una donna, vestita con abiti tradizionali della cultura Subeixi, e una sella.
Beh, detta così non sembra neanche chissà quale notizia, ma se vi dicessimo che molto probabilmente si tratta della sella più antica del mondo, allora le carte in tavola cambierebbero, vero? Il ritrovamento vede come scenario l’antico cimitero di Yanghai, nel precedentemente citato bacino di Turpan, nord-ovest cinese. A sorprendere gli addetti ai lavori non sono stati esclusivamente gli oggetti presenti all’interno della sepoltura, ma la posizione della donna stessa.
Sì, perché lo scheletro della donna non sarebbe stato trovato propriamente disteso, quanto più “seduto” sulla sella in questione. La datazione al radiocarbonio ci dice come gli esponenti del popolo Subeixi abbiano realizzato la sella tra l’VIII e il IV secolo a.C., esattamente in un periodo che va dal 724 al 396 a.C.
L’aridità del deserto cinese ha mantenuto intatto il materiale di cui la sella plurimillenaria è composta. Parliamo di un rivestimento in pelle bovina e un’imbottitura composita (paglia, peli di cammello e cervo). Fino ad ora, i sellini più antichi di cui abbiamo notizia erano quelli Sciti, datati al massimo V secolo a.C. Ecco perché il ritrovamento nella regione del Turpan è unico nel suo genere.
La postura della donna suggerisce inoltre un aspetto rivoluzionario per gli studi inerenti: le donne Subeixi potevano cavalcare e quindi svolgere lavori di ricognizione e pastorizia. Ciò lascia intendere come lo status femminile fosse migliore rispetto a quello inteso fino a poco tempo fa. Se l’equazione è valida per i Subeixi, vissuti nella regione per millenni, allora potrebbe esserlo per le culture circostanti.
La straordinaria tomba di una donna–cavaliere, sepolta con la sua sella, ha stravolto il mondo degli studi sulle popolazioni della regione. Non resta altro che attendere ulteriori sviluppi, perché il cimitero di Yanghai (nello Xinjiang) nasconde sicuramente altre piacevoli sorprese, sorprese altrettanto rivoluzionarie, chissà.