Una delle scoperte più importanti fino ad oggi è avvenuta pochi mesi fa in uno slum del Cairo. Si tratta forse della statua di Ramses II, alta 8 metri circa, immersa in acque sotterranee. Gli archeologi pensano appunto si tratti di Ramses II, il quale governò l’Egitto più di 3.000 anni fa. Fu il sovrano più potente e più celebrato fra tutti, il terzo della XIX dinastia egizia. Estese il regno dalla Siria ad est e alla Nubia a sud. I suoi successori lo soprannominarono ”Grande Antenato”.
A rafforzare l’ipotesi che si tratti proprio della statua di Ramses II detto anche “il Grande“, è la vicinanza della statua al tempio che il faraone fece costruire nell’antica città di Heliopolis, nella parte orientale dell’attuale Cairo. Era uno dei templi più grandi dell’Egitto – quasi il doppio di Karnak – distrutto successivamente in epoca greco-romana. Pochi giorni dopo la scoperta, tramite un carrello elevatore, la statua è stata estratta dall’acqua.
Il gruppo di ricercatori, composto da membri egiziani e tedeschi, ha trovato anche la parte superiore di una statua in pietra calcarea a grandezza naturale del faraone Seti II, nipote di Ramses II. Questa è anche più grande della precedente, lunga 31 pollici.
“È uno degli scavi più importanti in Egitto”, dichiara a NBC News la dottoressa Salima Ikram, archeologa e professoressa di egittologia presso l’Università americana del Cairo. Continua poi affermando che ‘‘il lavoro in corso sul sito è di fondamentale importanza perché si tratta fondamentalmente di un’archeologia di salvataggio di uno dei luoghi religiosi più importanti della storia dell’antico Egitto. È il luogo di nascita del Dio Sole e in effetti dell’Egitto e della sua civiltà in termini di mitologia egiziana”.
Il team di esperti ora cercherà i pezzi rimanenti di entrambe le statue prima di restaurale. Successivamente, una volta completato lo studio le statue saranno esposte al Grande Museo Egizio.