Ildegarda di Bingen, nata Hildegarda von Bingen, è stata una donna straordinaria che merita di essere ricordata. Nacque nella Renania nel 1098 e fu la più giovane di dieci figli. I suoi genitori erano Edelfreien Hildebert e la moglie Mechtild. Vedendola fragile e sensibile, suo padre, seguendo la mentalità medievale, la consacrò alla vita religiosa fin dalla nascita.
La giovane fu affidata ad una parente, Jutta von Sponheim, che allora era badessa del convento benedettino di clausura di Disibodenberg. In seguito lei stessa divenne badessa di un monastero benedettino. Sin dall’infanzia, la donna ebbe numerose visioni. Nella sua quinta decade di vita, iniziò ad avvertire una chiamata interiore che la spingeva a scrivere e disegnare tutto ciò che poteva percepire.
Quando papa Eugenio III venne a conoscenza delle sue esperienze, non solo le concesse il permesso di parlare pubblicamente delle sue visioni, ma anche di scriverne. Così, il prestigio spirituale di Ildegarda crebbe enormemente, tanto che i suoi contemporanei la conoscevano come la “Teutonica profetessa”.
Nei suoi libri Ildegarda affrontò il tema della sessualità in modo naturale. Osò affrontare argomenti considerati tabù all’epoca, come la sessualità maschile e femminile. Scrisse che la donna non era insensibile al piacere. Un’affermazione forte per un’epoca in cui tutto era incentrato sull’uomo e sull’universo maschile.
Quando si unisce all’uomo, il calore del suo cervello, che ha piacere in sé, le fa sperimentare il piacere dell’unione e le fa espellere il seme. (…) Quando il seme è stato depositato, il fortissimo calore del cervello lo attira e lo trattiene e, immediatamente, i reni della donna si contraggono e tutte le parti che sono pronte ad aprirsi durante le mestruazioni si chiudono.
Ildegarda dedicò una parte considerevole del suo libro alla procreazione umana, dalla fase del desiderio alla copulazione, passando per la gestazione, il parto e l’allattamento. Per quanto riguarda il piacere maschile durante l’amplesso, la monaca scrisse:
Non appena la tempesta della passione si alza in un uomo, vi viene gettato dentro come un mulino (…) i suoi organi sessuali sono allora, per così dire, la fucina in cui il midollo trasferisce il suo fuoco. Quella fucina poi trasmette il fuoco ai genitali maschili e li fa bruciare potentemente.
Inizialmente concentratasi sulla religione, Ildegarda ampliò i suoi studi includendo la scienza, in particolare il campo della medicina, e la musica. Compose inni, antifone e canti, che raccolse sotto il titolo “Symphonia Harmoniae Caelestium Revelationum” (Sinfonia dell’armonia delle rivelazioni celesti).
Pubblicò due libri: “Cause et Cure” e “Physica”. Il primo era indirizzato ai professionisti della medicina, mentre il secondo era rivolto ai profani. Con queste opere, Ildegarda divenne una delle prime donne nella storia a pubblicare testi di medicina. Nel libro “Cause et Cure” descrisse il funzionamento dell’organismo umano come un equilibrio di secrezioni interne che, se si rompevano, davano origine a diverse malattie. Si soffermò sulla moderazione e la temperanza come fondamenta dell’equilibrio.
ldegarda di Bingen è stata una donna straordinaria che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia. Attraverso la sua multidimensionalità e il suo coraggio nel sfidare i limiti imposti alle donne, ha dimostrato che il genere non dovrebbe essere un ostacolo alla realizzazione di grandiosi successi.