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San Valentino, idee regalo strane e alternative: i pegni d’amore più insoliti della storia

Non pensiate che sia solo un problema odierno quello di cosa regalare al partner per San Valentino. La storia ci insegna che, da sempre, gli innamorati si lambiccano il cervello per cercare di regalarsi qualcosa di anche solo vagamente apprezzato. Ecco perché oggi andremo a vedere alcuni pegni d’amore che definire insoliti pare un eufemismo.

San Valentino: pegni d’amore strani e dove trovarli

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Ah, prima di continuare a leggere: se il vostro partner vi dice che non vuole un regalo di San Valentino, non è vero. Salvo rarissime eccezioni, la traduzione vera di tal affermazione è “Ti dico che non voglio il regalo, ma in realtà ti sto dicendo che per te è meglio farmi un regalo che sia inaspettato e apprezzabile. In questo modo io potrò fingere di non averlo assolutamente voluto, facendo anche finta di arrabbiarmi, ma in realtà gongolando segretamente”.

Detto ciò, ecco alcuni strani regali di San Valentino intravisti nel corso della storia. E curiosamente, più si guarda indietro nella storia, più bislacchi diventano questi regali.

Occhi degli amanti – No, non intendiamo bulbi oculari veri, a meno che i suddetti amanti non appartenessero alla Famiglia Addams. Quello che gli innamorati a distanza facevano nel XVIII secolo, non potendo per ovvi motivi vedersi con una videochiamata, era farsi fare da un miniaturista un piccolo ritratto dell’occhio da regalare alla persona amata. Si pensa che a ideare questo sistema fu re Giorgio IV d’Inghilterra quando volle spedire un segnale segreto di aggetto all’amante Mary Fitzherbert. L’idea alla base era che solo un vero innamorato avrebbe potuto riconoscere qualcuno guardando solamente i suoi occhi. Probabilmente gli innamorati miopi dell’epoca erano condannati a un eterno inferno di delusioni amorose.

Medaglioni e ciocche di capelli – Nel XIX secolo andava di moda anche creare gioielli e medaglioni che potessero conservare le ciocche dei capelli delle amate. Le persone meno abbienti si scambiavano braccialetti di capelli intrecciati, mentre i più ricchi potevano permettersi anelli, pendenti e medaglioni.

capelli

Monete piegate – Curiosa l’abitudine degli aspiranti corteggiatori di inviare alla persona amata delle monete attorcigliate a forma di “S” o anche con sopra incise le proprie iniziali. Forse l’idea alla base era quella di impedire al destinatario di spendere tale regalo nel caso l’amore fosse finito. Evitate di farlo ora in quanto è vietato dalla legge deturpare le monete.

Anelli e incisioni – Un altro pegno d’amore gettonatissimo erano gli anelli, in voga dal XIV secolo in poi, con messaggi segreti incisi all’interno e che solo il destinatario poteva conoscere. Insomma, potremmo considerare l’Unico Anello di Sauron come una sorta di pegno d’amore. Verso se stesso.

Ceramiche rotte – Visto che ai tempi degli antichi Greci e Romani i materiali per scrivere erano alquanto cari, ecco che le persone avevano l’abitudine di lasciare graffiti e scritte più o meno erotico-amorose ovunque capitasse. Se qualcuno si dilettava nel lasciare scarabocchi osceni su muri e pareti, ecco che alcuni scrittori latini in vena di romanticherie lasciavano messaggi d’amore su pezzi di ceramica rotta, usandoli poi come pegni d’amore. Talvolta, poi, questi pegni erano usati come ciondoli. E no, non ve la caverete questo San Valentino regalando alla vostra amata/o un pezzo del bicchiere che avete rotto l’altro giorno spacciandolo per un pegno d’amore.

Il penny del condannato – Nel XVIII secolo in Gran Bretagna decisero che il modo migliore per gestire le persone condannate per vari crimini era spedirle in colonie dall’altra parte del mondo. Gli uomini e le donne mandati via in questo modo, non riuscivano spesso a dire addio ai propri amati. Così crearono dei pegni d’amore usando delle monete da un penny appiattite, incise con parole e immagini varie.

corsetto

Corna e denti di animali – Ah, chi non vorrebbe un pegno d’amore simile. I corteggiatori del XVIII e XIX secolo erano soliti intagliare pegni d’amore su qualsiasi materiale gli venisse a tiro. Eri un macellaio? Beh, potevi regalare alla tua amata un corno di mucca intagliato. Eri un marinaio? Niente di meglio che dichiarare il tuo amore incidendo parole d’amore su zanne di tricheco, fanoni o ossa di balena. C’era anche chi intagliava filatori, attrezzi per le torte, pettini e aghi da cucito.

I sostegni dei corsetti – Infine c’era anche chi intagliava messaggi d’amore sui sostegni dei corsetti. Sappiamo che nel XVIII secolo la moda femminile imponeva l’uso di busti e corsetti fatti con stecche rigide ricavate dai fanoni delle balene. Nella parte anteriore dei corsetti era inserito un pezzo di osso di balena, legno o metallo chiamato busk. Questo busk spesso correva dal seno fino ai fianchi. E la sua superficie era ideale per scrivere disegni o messaggi d’amore.