È il 4 settembre 1970, in Cile si stanno svolgendo le elezioni che vedono contrapporsi Salvador Allende e l’ex presidente conservatore Jorge Alessandri Rodriguez. La situazione sudamericana era tesa e frammentata, le elezioni cilene ancora di più. Vincerà Allende, con il 36,6% di voti. Rodriguez si fermerà al 35,3%. Il democristiano Radomiro Tomic raccoglierà il 28,1%.
Il Cile aveva scelto: il socialismo vinse, almeno sulla carta e per poco tempo. Queste sono infatti le premesse necessarie da fare per poter parlare con onestà intellettuale della situazione politica e del futuro colpo di stato che avverrà in Cile. Ma ora analizziamo i 3 anni della via cilena al socialismo. I 3 anni di Salvator Allende, quelli della democrazia.
Innanzi tutto il presidente socialista arrivò al potere legalmente. Sostenuto da una coalizione di partiti di sinistra chiamata Unità popolare. Subito l’ambasciatore statunitense in Cile, Edwars Sorry, avvertì la casa bianca del fatto che né politici né forze dell’ordine si erano schierati contro la vittoria socialista. Tutti sembravano d’accordo. Bisognava intervenire in altro modo. Nacque così il “Track One“.
Sorry parlò subito con Nelson Rockefeller, miliardario americano, con la CIA e con Nixon in persona. Dall’unione diabolica nacque l’idea del piano “Track One”, ovvero convincere i politici cileni (chiaramente con tangenti e favori) a non appoggiare Allende. La democrazia cristiana in Cile però non si piegò, rispettò il voto popolare e lasciò agire colui che il demos aveva eletto.
Allora prese piede la via cilena al socialismo. Il nuovo presidente non ostacolò mai la giustizia, non chiuse giornali, non mascherò o silenziò le opposizioni. Niente di tutto questo. La vita democratica scorreva tranquilla lungo il suo alveo e Allende lavorava per rendere più radioso il futuro della nazione sudamericana. Ma, purtroppo, anche a Washington si lavorava, e queste trame erano ben più oscure. Nell’area c’era odore di “Track two” e “Fubelt Operation“, appoggiate dall’America e da un partito di estrema destra. Entrambe fallirono per l’uccisione del capo di stato maggiore, che indusse gli USA a ripensarci.
Il parlamento decise ufficialmente: 153 voti su 190 andarono ad Allende. Presero il via le nazionalizzazioni, la distribuzione di latte ai bambini, di terreno coltivabile a più di centomila famiglie. L’istruzione pubblica fu implementata e molte altre migliorie avvennero in Cile. Tutto fino al 11 settembre 1973. Giorno del colpo di stato militare e dell’inizio della nuova dittatura militare di Augusto Pinochet.