324 erano i metri da battere, ovvero l’altezza che, nel 1987, rendeva la Tour Eiffel l’edificio più alto del mondo. Il regime nordcoreano, anche in risposta alle imprese edilizie e organizzative dei cugini meridionali, decise di dar vita ad un progetto ambizioso, quasi proibitivo: la costruzione del Ryugyong Hotel.
I lavori iniziarono nell’87 e, nella mente dei progettisti, avrebbero dovuto conoscere una degna fine già nell’89 – un miraggio. Pyongyang voleva una struttura dalla forma piramidale, un gigantesco hotel dotato di 3.000 stanze, ristoranti di lusso, centri commerciali incorporati e vista panoramica mozzafiato sulla capitale del paese. Si dice che volere è potere, ma in questo caso volere resta un verbo all’infinito dal significato aleatorio, irrealizzato.
Sì, perché i lavori effettivamente iniziarono in pompa magna nel già citato 1987 ma proseguirono fino al 1992, anno in cui si raggiunse l’altezza di 330 metri. Poi per 16 anni l’edificio rimase incompleto, fino al fatidico 2008, durante il quale si effettuarono dei ritocchi strutturali necessari. Da allora il Ryugyong Hotel è un edificio “completo” (nel senso che sta in piedi), ma vuoto, spettrale, spaventosamente grande eppure senza un’anima. I materiali utilizzati per costruirlo sono quello che sono (viste la risicata disponibilità economica della Corea del Nord sul tramontare degli anni ’80).
Nel 2018 il leader supremo Kim Jong Un ha pensato bene di dare una parvenza di “vita” all’hotel, ordinando l’istallazione di un impianto luminoso. Questo permette la realizzazione di giochi di luce sui pannelli dell’hotel o la proiezione di filmati propagandistici. Per quanto riguarda la storia dell’immensa struttura, questa è indicativa delle mille problematiche velate della società nordcoreana. Quell’hotel che doveva scimmiottare le sembianze del Monte Paektu (sacro alla nazione), in realtà assomiglia più ad una nuda piramide in cemento.
Come anticipato, dietro la realizzazione del Ryugyong Hotel si nasconde (neppure troppo) l’asfissiante rivalità tra le due anime della stessa penisola. Nel 1986 una società della Corea del Sud costruì a Singapore l’hotel allora più alto al mondo. In aggiunta Seul organizzò per il 1988 le Olimpiadi. Smacchi troppo importanti per l’onore di Pyongyang che rispose a modo: costruì l’eco-mostro di cui vi stiamo parlando e organizzò a sua volta una specie di evento sportivo mondiale riservato a tutti i paesi dalle convinzioni socialiste. I fondi vennero a mancare immediatamente, perché l’URSS crollò di lì a poco.
Oggi il Ryugyong Hotel non è neppure l’edificio più alto di Corea. Il record regionale spetta al Lotte World Tower di Seoul, che supera il primo di circa 240 metri. Ma forse questo i cittadini “sudditi” di Kim Jong Un neanche lo sanno. Come da copione.