Ruggero II detto ”Il normanno”, fu il primo re del regno di Sicilia, una complessa compagine territoriale che arrivò ad estendersi fino ai 2\3 del territorio della Penisola Italiana. Il regno si istituì formalmente nel 1130. Re Ruggero nato a Mileto (nell’attuale Calabria), fulcro del potere di Ruggero I, Ruggero II trascorse la sua infanzia e l’ adolescenza nella cosmopolita Palermo. Nel 1117 sposò Elvira, figlia del re di Castiglia Alfonso VI. Poco si sa della sua infanzia. Questi anni, durante i quali la madre svolse il ruolo di reggente. Li trascorse probabilmente tra Mileto in Calabria, il castello di famiglia nel nord-est della Sicilia, e Messina, ma fu a Palermo, nel 1112, che fu nominato cavaliere e assunse le redini del governo, e lì si stabilì d’ora in poi la sua capitale siciliana.
All’età di 32 anni ricevette la guida del regno di Sicilia, diventando una delle personalità più influenti d’Europa. Per poter saldare il suo triplice ducato in un’unica nazione e trattare con i suoi colleghi regnanti in modo paritario, era necessaria ancora una cosa. Parliamo della corona reale. Due anni dopo la ottenne.
Il primo re di Sicilia ricevette la corona il giorno di Natale del 1130 nella cattedrale di Palermo. L’antipapa Anacleto morì nel 1138 e, l’anno successivo, dopo aver sbaragliato un esercito papale a Galluccio e aver fatto prigioniero il pontefice, Ruggero costrinse Innocenzo a confermargli il regno di Sicilia, con la sovranità di tutta l’Italia a sud del fiume Garigliano.
Riuscì a pacificare il suo regno, portando questo territorio ad uno splendore mai conosciuto prima e che poi avrebbe brillato soprattutto in campo letterario. Il re stesso, più di ogni altro sovrano del suo tempo, era un intellettuale e aveva studiato finemente i modi per affermare la sua autorità. Pensò un assolutismo dalle tinte mistiche in cui il sovrano, come viceré di Dio, viveva lontano ed elevato rispetto ai suoi sudditi in una magnificenza che rifletteva la sua posizione intermedia tra terra e cielo. Non a caso, in uno degli unici due ritratti di Ruggero con qualche pretesa di autenticità, si fa raffigurare mentre Cristo lo incorona.