Durante uno scavo per l’installazione di un impianto fotovoltaico, nei pressi di Roma, è avvenuta una strabiliante scoperta: un’antica necropoli con ben 57 tombe e 67 scheletri. Dalle prime datazioni si parla del periodo di tempo compreso tra il II e il IV secolo d.C. Ciò che rende importante e interessante il rinvenimento è la presenza di calzature e gioielli nelle tombe in questione.
Più precisamente il ritrovamento avviene nei pressi di Tarquinia, su un terreno molto ampio, ben 52 acri. La zona non è nuova a tali tipi di ritrovamenti, ma di sicuro quello in questione è molto peculiare. Un elemento interessante è anche che le sepolture in questione avevano una forma particolare: somigliavano a delle vere e proprie abitazioni.
Secondo quanto riporta la testimonianza di Emanuele Giannini, capo archeologo degli scavi del sito, si trattava di membri appartenenti a famiglie aristocratiche romane. Ciò è testimoniato dall’assenza di stress e usura particolare delle ossa, elementi tipici delle ossa dei contadini. Inoltre c’è un altro elemento di grande importanza che rende lo scavo abbastanza raro.
Stiamo parlando delle calzature, già sopra menzionate, con cui sono stati seppelliti molti dei defunti della necropoli. Si tratta di costose e pregiate calzature di cuoio, che erano appannaggio solo delle caste più elevate della società. Anelli, collane d’oro, braccialetti d’argento con incisioni, strumenti di terracotta e monete rinvenute nelle tombe aggiungono altre prove alla ipotesi sostenuta degli studiosi.
Giannini aggiunge un’altra testimonianza importante. Afferma infatti che dallo studio preventivo si sapeva che su quel sito sorgeva una stazione postale dove i romani si fermavano e stazionavano durante la notte. Dunque era probabilissimo trovare reperti interessanti in un luogo molto frequentato.
Altro elemento che merita almeno una menzione è l’interno delle tombe. Come sopra detto, si cercò di ricreare un ambiente celeste all’interno delle tombe che richiamasse anche gli interni delle abitazioni, come se si cercò di ricreare un ambiente accogliente e amico anche per i resti dopo la morte. Roma continua a stupire e noi non finiamo mai di imparare.