Gli scavi nel cimitero romano/anglosassone di Garforth, non lontano da Leeds (Inghilterra centrale), si sono rivelati emozionanti oltre ogni più rosea aspettativa. Il servizio archeologico del West Yorkshire ha comunicato il ritrovamento di oltre 60 corpi – un tempo donne, uomini e bambini – inumati tra il III ed il VI secolo d.C. Ma a rappresentare la cosiddetta ciliegina sulla torta è un sarcofago in piombo risalente all’epoca della dominazione romana in Britannia. La bara, rinvenuta già senza copertura, conteneva dei resti ossei “speciali”.
Nel sarcofago in piombo trovò l’eterno riposo una donna di circa 30 anni, vissuta tra III e IV secolo d.C., dunque in età romana tardo-imperiale. Il cattivo stato di conservazione delle spoglie ha nascosto in un primo momento la straordinarietà, per non dire l’unicità, della scoperta. Assieme alle ossa della donna, forse una madre, giacevano quelle di un bambino. La datazione al radiocarbonio ha rivelato come il ragazzino, venuto a mancare a 10 anni d’età, fosse vissuto nello stesso arco temporale della donna.
Le sorprese non finiscono qui: durante l’analisi preliminare sul cimitero di Garforth, gli archeologi hanno rinvenuto nella cassa in piombo un braccialetto, accompagnato da un anello, un monile ed una preziosa collana di perle. Accessori che indicherebbero, a primo avviso, l’appartenenza della donna all’aristocrazia locale, magari di ascendenza romana. Tuttavia la scoperta avvenuta nel West Yorkshire lascia più di qualche dubbio. Mai prima d’ora, almeno nell’area britannica, erano state ritrovate bare di questa fattura contenenti più di un individuo.
Secondo i responsabili dello scavo si dovrebbe aggiornare la conoscenza generale sulle pratiche funerarie romane. Ovviamente il ragionamento è da inquadrare nel contesto britannico tardo-imperiale. Il sarcofago in piombo è oggi esposto al Leeds City Museum.
La dottoressa Kat Baxter, curatrice della mostra, nonché responsabile degli scavi di Garforth, ha sottolineato la rilevanza della vicenda: “Questa è una scoperta davvero unica e straordinaria! Essa ha implicazioni potenzialmente enormi per la nostra comprensione della storia passata dell’area di Leeds”.
La ricercatrice infine conclude con le seguenti parole: “Il ritrovamento pone alcune domande interessanti su come le persone di 1.600 anni fa trattavano i loro morti. Siamo lieti di poter esporre la bara così rapidamente dopo lo scavo. Non vediamo l’ora di condividere questo straordinario pezzo di storia con i nostri visitatori”.