Recentemente degli archeologi in Messico hanno riportato alla luce lo scheletro di una donna che presenta delle curiose particolarità sul teschio. I denti denotano dei minerali sulla superfice, come se questi fossero incastonati.
Oltre i minerali incastonati sui denti, come avviene per le gemme con i gioielli, è possibile osservare anche un’altra caratteristica. Si tratta dell’allungamento del cranio, appartenente allo stesso scheletro, e che si ritiene essere intenzionale.
Queste due specificità sembrerebbero indicarci la posizione sociale occupata dalla donna: potrebbe trattarsi di una donna ambiente. Il soggetto approssimativamente morto tra i 35 e i 40 anni, sarebbe stata un’abitante di Teotihuacan, oggi sito UNESCO. Parliamo di una civiltà pre-ispanica esistente tra il I e l’VIII secolo d.C., a circa 50 km da quella che oggi è Città del Messico, e che sparì misteriosamente. Per gli archeologi non è insolito ritrovare dei resti deformati, le cause possono essere molteplici. In questo caso specifico però, la deformazione appare quasi estrema rispetto i casi registrati.
Il cranio presenta questa allungatura a causa di un metodo di compressione comune nelle popolazioni del meridione mesoamericano. Non nella regione centrale, ovvero dove i ricercatori hanno rinvenuto il corpo. Mentre, i denti che presentano i minerali incastonati sono due, un dente dell’arcata inferiore sarebbe in realtà una protesi, la quale attesterebbe la diversa provenienza della donna.
I ricercatori non forniscono dettagli in merito a come le deformazioni ossee del teschio siano state operate. Ritengono però che proprio come in alcune civiltà del sud, come quella Maya, le modificazioni oltre a essere comuni, dovessero avvenire durante l’infanzia. Lo scopo di tale pratica, come già accennato, risiedeva nel rendere noto il proprio status.
In realtà, secondo altri studi, la pratica di incastonare delle gemme sui denti potrebbe non essere legata allo status, ma potrebbe trattarsi di una comuna pratica decorativa. A ogni modo sentiremo ancora parlare per molto di questo caso in particolare e del sito in questione, poiché i ricercatori devono ancora pubblicare le loro relazioni.