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Ritrovato il secondo porto dell’antica città di Parion

Andiamo ancora una volta in Turchia, nel villaggio di Kemer, nella provincia nord-occidentale del distretto di Biga di Çanakkale. Qui gli archeologi, dopo una serie di studi subacquei, hanno finalmente trovato il secondo porto della città di Parion. Già, perché questa cittadina portuale di 2.700 anni fa, risalente all’epoca dell’Impero Romano, aveva due porti.

Parion, la città dai due porti

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Il professore Vedat Keleş dell’Università Ondokuz Mayıs, direttore degli scavi nell’antica città di Parion e alla guida di un team di 25 ricercatori, ha spiegato che il secondo porto è un po’ più piccolo del porto meridionale, cioè di quello che era il porto commerciale.

Il porto, la cui parte interna era piena di sedimenti alluvionali derivanti dal fiume che attraversa la città, potrebbe essere stato un porto militare visto che Parion era una città in cui erano presenti legioni romane.

Il secondo porto antico di Parion è tornato alla luce grazie a questi lavori subacquei, i primi della cittadina. In realtà, però, è da 20 anni che gli archeologi scavano qui. In realtà gli archeologi sapevano benissimo che esisteva un porto meridionale in quanto era spesso menzionato nelle fonti antiche.

archeologo

Tuttavia da tempo sospettavano l’esistenza di un porto settentrionale. Ma solo adesso tale porto è tornato alla luce. Ovviamente adesso saranno necessari ulteriori studi (e immersioni) per confermare la natura di tale porto.

Nel frattempo, però, non si fermano gli altri scavi ancora in corso:

  • quello del teatro (su di esso lavorano gli archeologi locali)
  • quello dell’agorà (qui lavorano gli archeologi stranieri)

A proposito degli scavi del teatro, sono particolarmente difficili in quanto il teatro è praticamente distrutto. Il fatto è che sopra l’edificio del palcoscenico è stato costruito un muro della città. Inoltre quasi tutte le fila dei posti a sedere e le parti architettoniche del teatro sono state usate per creare questo muro, ne sono state inglobate.

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Keles ha poi rinnovato l’appello affinché aumentino la forza lavoro negli scavi. Per svelare tutti i segreti della città, c’è bisogno di più personale, soprattutto per poter continuare gli scavi almeno finché il clima lo permette.