Vicino Ninive, nel nord dell’Iraq, una missione archeologica franco-irachena ha riportato alla luce un’immensa statua antichissima. Si tratta del “lamassu di Khorsabad“, antica capitale assira durante il regno di Sargon II. Procedendo con ordine, cerchiamo prima di capire cosa sia un lamassu e perché era una scoperta “attesa”.
Il lamassu è una divinità alata, simbolo e latore di protezione, in diverse civiltà mesopotamiche. Ha inoltre una composizione corporale alquanto peculiare: corpo di toro e leone, ali da aquila e testa da umano. Passiamo ora alla seconda parte di spiegazione, perché si tratta di una scoperta “attesa”.
Negli anni passati, la testa della divinità, era stata trafugata da contrabbandieri locali, rintracciati e fermati dai doganieri iracheni. Proprio tali poliziotti la restituirono al Museo dell’Iraq di Baghdad, dove tutt’ora si trova. Tale rinvenimento lasciò presagire che ci doveva essere altro da scoprire, e, date le dimensioni, doveva essere anche molto grande se correttamente rapportato alla testa.
In effetti niente di tutto ciò era sbagliato. La statua pesa infatti 19 tonnellate, è alta 3,9 metri e larga 3,8, risultando quasi quadrata. Le operazioni di recupero e lo spostamento non sono state infatti particolarmente facili. Pascal Butterlin, una delle due guide della missione archeologica, dichiara infatti di non aver mai trovato e lavorato a qualcosa di così grande.
Egli stesso aggiunge che opere del genere si trovano di solito in Egitto o in Cambogia, è insolito ritrovarle nell’area in questione. Questo ritrovamento fu possibile inoltre grazie al coraggio dei cittadini di Khorsabad. Durante le distruzioni dell’ISIS nelle zone vicine, nel 2014, provvidero a nascondere la statua prima di lasciare l’area.
Insomma, prima perse la testa, poi la ritrovò, ed ora emerge il corpo, a dir poco colossale. Che fosse una divinità data da uno strano connubio lo avevamo capito, ora sappiamo che peculiare è anche la sua storia, che, per fortuna, si conclude bene.