Nel campo dell’Oglio Po, a San Martino dell’Argine, un paesino vicino Mantova, è stata rinvenuta una necropoli del VI secolo d.C. Il consorzio di bonifica Navarolo di Casalmaggiore stava tranquillamente lavorando quando durante degli scavi ha rinvenuto delle tombe che si sono rivelate parte di un sistema più ampio.
Dagli scavi, chiaramente proseguiti, emersero altre tombe, per un totale di 11. Le tombe si trovavano a circa 5 metri di profondità e non è stato difficoltoso riportarle alla luce. Vicino via Ca de Marcotti dunque gli archeologi ritengono possano esserci molte più tombe e che le 11 ritrovate facciano parte di un più ampio cimitero.
Le tombe si trovano a 30 metri l’una dall’altra, in 4 siti separati. Lo stile di costruzione è quello cappuccino, ovvero una forma di sepoltura tardo-imperiale molto semplice. Nessun corredo è previsto in questo tipo di tomba e la realizzazione prevedeva l’utilizzo di mattoni o di tegulae, cioè tegole di terracotta.
I tetti sono a spiovente e chiudono le tombe che contengono resti ossei appartenenti per lo più ad adulti. Dagli scavi sono emerse però anche ossa appartenenti a dei bambini.
La datazione al radiocarbonio non è ancora ultimat. Come detto in precedenza però, quella più verosimile, confrontandola anche con le tecniche e con i materiali laterizi utilizzati, è il VI secolo d.C. Infatti anche materiali romani riutilizzati e riciclati spesso nel Medioevo si trovavano nel complesso di tombe.
Gli scavi proseguiranno in mano ad archeologi specializzati che cercheranno di portare alla luce quello che probabilmente è un intero cimitero del tardo-antico. Potrebbe essere un’importante scoperta anche per la città di Mantova ed il paesino di San Martino dell’Argine. Una bonifica ha dato inizio dunque ad un lavoro di ripristino archeologico molto importante, a testimonianza che nessun lavoro è mai banale e che la scoperta è sempre dietro l’angolo, o sotto terra.