Se pensando all’economia circolare e al riciclo non riuscite ad andare più indietro di qualche decennio, beh, vi sbagliate. Già gli uomini del Neolitico riciclavano le ossa umane. Questo è quanto emerge dagli scavi recentemente avvenuti in Spagna, più precisamente a Cueva de los Marmoles, nel sud della nazione iberica. Scopriamo insieme come avveniva tutto ciò.
Grazie all’utilizzo di tecnologie di ultimissima generazione, quali il radiocarbonio e strumenti di analisi microscopica, i ricercatori dell’Università di Berna, in collaborazione con l’Università di Cordoba hanno analizzato ben 400 resti umani presenti nella grotta. Questi sono databili fra il V ed il II millennio a.C., in pieno periodo Neolitico.
Le analisi evidenziano subito tracce di lavorazione e di possibile riutilizzo dei reperti oggetto d’interesse, ma come? Innanzi tutto ci fu un grande lavoro di pulizia e poi di manipolazione che portò le ossa umane a diventare successivamente degli utensili. Tutto ciò avvenne senza alcuna traccia di violenza inaudita o di lesioni particolarmente gravi. Ciò indicava il fatto che tale trattamento avveniva dunque dopo mesi dalla morte degli individui, quando il corpo era già in decomposizione.
Ciò agevolava e di molto l’infausto compito di “riciclare” quelli che erano possibili familiari o amici. Pensate ai due reperti principali: un cranio di un adulto e una tibia di un adolescente. Il primo era stato levigato e lavorato a fondo per creare un contenitore, la seconda invece, dopo la levigazione, divenne una spatola.
In realtà, l’elemento più macabro non è ancora stato preso in considerazione: in molte ossa lunghe, frantumate e aperte, mancava il midollo. Non si sa con precisione se di questo infatti ci si cibasse come un normale alimento o se servisse nel corso di importanti riti funerari. In entrambi i casi si tratterebbe di eventi abbastanza crudi che però non possiamo giudicare, o almeno non possiamo farlo con gli occhi e la sensibilità di oggi.
Emettere giudizi sarebbe in ogni caso errato. Anche questa è una pagina di storia antichissima degna di nota. Purtroppo sappiamo poco rispetto a queste antiche civiltà, ma quella di oggi è di sicuro una pagina importante da raccontare. Ogni aspetto nuovo che impariamo su un’epoca così lontana è importante, crudo o accettabile che ci possa sembrare.