Vi starete chiedendo cosa hanno a che vedere un sistema di trasmissione wireless di dati e un re danese medievale. Ebbene, le due cose sono molto legate. Aroldo I di Danimarca fu un grande re medievale, nato nel 911 d.C. a Jelling, che unificò l’allora molto diviso regno di Danimarca e regnò incontrastato fino alla sua morte, nel 984 d.C.
Una sua peculiare caratteristica era uno dei suoi denti. No, non era blu come ci si può immaginare dai presupposti, però era gravemente cariato, al punto da essere conosciuto come marcio. Il suo soprannome Blåtand nasce per tale motivo dalle due parole, “dente” e “blu” in danese.
Ma ancora non abbiamo risposto alla domanda iniziale, allora procediamo. La storia di un re che combatte valorosamente e unifica un regno frammentato suscita ammirazione in molte persone, ma in particolare ne colpì una, l’ingegnere Jim Kardach. Mentre Jim chiacchierava in un pub con un suo amico, venne a sapere, proprio da questi, la storia in questione.
Caso volle che proprio in quei tempi stava lavorando al sistema wireless di trasmissione dati. Ed ecco che il gioco è fatto. Il brevetto fu depositato e il nome scelto fu proprio il soprannome di re Aroldo I di Danimarca.
Ma Kardach non si accontentò. Nello specifico decise di dedicargli anche un richiamo nel simbolo. Quella specie di “B” che siete abituati a leggere come tale in realtà non è altro che l’unione dei due caratteri runici delle iniziali di Harold Bluetooth. E l’ingegnere ha anche spiegato il perché della sua scelta. Così come Aroldo aveva unificato la Danimarca, lui aveva unificato l’industria dei telefoni e quella dei computer.
Inaspettatamente due eventi lontani oltre 1000 anni (l’invenzione del Bluetooth risale al 1997) sono strettamente collegati fra loro ed i vichinghi potranno essere ricordati come coloro che hanno ispirato l’inventore di uno dei più importanti strumenti di trasmissione dati a noi contemporaneo.