In vita puoi fare di tutto: essere un buon generale militare, raccogliere il favore della corte imperiale per poi divenire imperatore e unico detentore dell’eredità romana, sedare ribellioni sanguinose e persino avvalerti della facoltà di risolvere controversie religiose di fondamentale centralità. Nella vita puoi fare tutto questo, ma se poi ti chiami Flavio Zenone, stai tranquillo che trascorrerai gli ultimi giorni della tua vita all’interno di un sarcofago, perché qualcuno ti ha sepolto vivo credendoti defunto.
Mettiamo le mani avanti: forse è una leggenda, probabilmente nulla di quello che si dice corrisponde a verità. Ma per quello che riguarda la storia antica (anche se in questo caso parliamo di Tardo-Antico), il leggendario spesso e volentieri si confonde con il fattuale, non lasciando possibilità di distinzione. Detto ciò, torniamo alla narrazione.
Le cronache altomedievali, che fanno da eco alle già presenti storie popolari, ci dicono come l’imperatore Zenone soffrisse di epilessia. Inoltre si soffermano sulla condizione della sua salute, soprattutto negli ultimi mesi di vita (491 d.C.), non proprio ottimale. L’Isaurico regnò per più di 17 anni, dal 474 fino al già citato 491.
Nonostante il lungo periodo di regno e le infinite difficoltà superate con discreto successo, l’imperatore non godette quasi mai di sostegno da parte dell’alto ceto di Costantinopoli, il quale lo mal sopportava perché considerato “barbaro” viste le sue origini non proprio patrizie. Per molti storici questa è una ragione che spiegherebbe le voci popolari sulla sua rocambolesca morte.
La leggenda vuole che Zenone, addormentatosi ubriaco o debilitato per la malattia, creduto morto dalla servitù, sia stato sepolto vivo nella Chiesa dei Santi Apostoli. Una volta risvegliatosi dallo stato comatoso in cui versava, iniziò a gridare dall’interno del sarcofago le seguenti parole: “abbi pietà di me”.
La moglie e imperatrice Elia Ariadne (Arianna) ascoltò le grida d’aiuto durante i tre giorni di veglia, ma non diede l’ordine di aprire il sarcofago. Così Zenone si spense per asfissia e disidratazione. In realtà, quasi sicuramente l’imperatore romano morì d’epilessia o dissenteria, dopo la quale dipartita si scatenò una guerra per la conquista del potere. Ma questa è un’altra storia.