Storia Che Passione
Quando un Rockefeller venne divorato dai cannibali

Quando un Rockefeller venne divorato dai cannibali

Se si nasce Rockefeller, sai già più o meno quale destino ti attende: soldi, potere, fama. Nessuna soluzione ti è preclusa, dalle più nobili alle più squallide, il dato anagrafico è un passepartout universale. Perciò se vieni al mondo nel 1938 e ti chiami Michael Clark Rockefeller, figlio di papà Nelson, governatore di New York e futuro vicepresidente, pro-nipote di John D. Rockefeller, uno degli uomini più ricchi della storia, in parte già sai che studierai ad Harward con eccellenti risultati, avrai accesso a tutte le risorse possibili ed immaginabili per soddisfare le tue passioni e dovrai rispondere ad una nomea pesante, resa non meno leggera dal conto in banca.

Quando un Rockefeller venne divorato dai cannibali

Ma tu, caro Michael, possiedi una dote rara: sei sveglio. Per questo il futuro sembra sorriderti, sembra che il mondo giri intorno a te quando sei tu a girare intorno a lui, sembra che il sogno non finisca mai. E invece il sogno, o meglio, l’incubo ha un suo epilogo ed è alquanto insolito per uno come te, uno della tua stirpe, uno che potrebbe sfrecciare lungo la Fifth Avenue a bordo di una supercar e al contrario si ritrova in una sperduta giungla della Nuova Guinea, pronto a dire addio ad una vita che hai vissuto “diversamente”, in barba alle etichette.

Rockefeller Michael da giovane

Michael Clarck Rockefeller si recò in Nuova Guinea Occidentale nell’ambito di una missione antropologica organizzata da Harward e dal Museo Peabody di archeologia ed etnologia. L’intento del rampollo miliardario era quello di studiare la popolazione Dani, le sue tradizioni e i suoi costumi, per poi realizzare un saggio in merito. Durante la missione il 23enne scattò numerose fotografie e prese una marea di appunti, ma il suo occhio andava sempre a finire su specifici oggetti: manufatti dal vicino popolo Asmat.

Rockefeller tribù Dani

Volendo approfondire la questione, Michael chiese ed ottenne dal governo olandese locale un team di supporto per addentrarsi nella giungla guineana e studiare gli Asmat. Durante uno dei tanti spostamenti che avvenivano costeggiando l’isola a bordo di un catamarano, un’onda anomala colpì l’imbarcazione e la rovesciò. Questo il 17 novembre 1961. Le due guide indigene nuotarono per dirigersi a riva e cercare soccorso (l’allerta fu diramata la sera stessa). Restavano al largo il miliardario statunitense e un antropologo olandese. Dopo due giorni d’attesa, Michael volle seguire l’esempio degli indigeni e tentò la traversata a nuoto, per quanto difficoltosa. L’antropologo restò aggrappato a ciò che rimaneva del catamarano; la sera del 19 novembre una squadra aerea lo avvistò e lo trasse in salvo. Del giovane Rockefeller si persero le tracce.

Cosa ne fu di lui? Il bello è che la certezza non esiste, ma col tempo si sono avanzate diverse ipotesi. Le meno probabili vedono il rampollo di casa Rockefeller essere morto per annegamento o finito vittima di un coccodrillo. Tuttavia la suggestione maggiormente plausibile è anche quella più agghiacciante.

Rockefeller

Ricordate gli Asmat? Ciò che non vi ho detto è che questa tribù praticava il cannibalismo rituale. Secondo loro l’atto serviva a compensare una morte avvenuta nella propria sfera tribale. Quali morti dovevano riscattare allora? Beh, un’altra cosa che non sapete è che anni prima il governatore olandese mise in piedi una spedizione punitiva che colpì duramente il villaggio di Ostjanep, dove Michael e la sua troupe erano diretti. Gli Asmat di Ostjanep potrebbero aver catturato, ucciso e cannibalizzato il corpo del miliardario, vendicandosi dell’affronto subito anni prima.

In fin dei conti, se ti chiami Michael Clark Rockefeller puoi immaginare mille diversi avvenire, tutti ugualmente floridi, ma difficilmente puoi prevedere di finire dentro lo stomaco di un cannibale della Nuova Guinea. Perché potrai pure avere tutti i soldi di questo e di quell’altro mondo, ma sempre di carne (succosa) e di ossa (utili) sei fatto.