Storia Che Passione
Estensione dell'Impero Romano alla morte di Giustiniano I

Quando si provò a restaurare l’Impero Romano

Tutti gli appassionati di storia romana hanno provato almeno una volta ad immaginare come potrebbe apparire una restaurazione dell’Impero Romano ai giorni nostri in tutta la sua estensione e gloria. Ma si tratta ovviamente di una pura elucubrazione mentale. Invece in passato ci fu davvero chi tentò a dare concretezza a questo utopistico proposito, quasi riuscendo a portarlo a termine. Sto parlando dell’imperatore Giustiniano I e del suo colossale progetto di restaurazione dell’Impero Romano d’Occidente: la “Restauratio Imperii“.

Estensione dell'Impero Romano alla morte di Giustiniano I

Costantinopoli, VI secolo dopo Cristo. L’impero Romano d’Occidente è crollato da quasi quarant’anni e ha lasciato il posto ai cosiddetti regni “romano-barbarici”. La Gallia è contesa fra Franchi e Burgundi, la Spagna è divisa fra Visigoti e Svevi, in Africa governano i Vandali e in Italia gli Ostrogoti. Dell’antico impero romano unitario è sopravvissuta solamente la parte orientale. Il suo imperatore, Giustiniano I, è un uomo molto ambizioso che coltiva il sogno di ridare alla romanità l’antico splendore. Vagheggia insomma la riconquista di tutto l’Occidente perduto.

Nella prima parte di regno, però, Giustiniano è impegnato sulla frontiera orientale contro l’eterno rivale, la Persia Sassanide. Dopo otto anni di guerra, nel 532 riesce a giungere ad un accordo che gli permette di concentrarsi sull’Occidente. Il primo tassello da rimettere a posto è l’Africa occupata dai Vandali. Il casus belli gli giunge da una crisi interna allo stesso regno germanico. Nel 530, infatti, Gelimero era divenuto re deponendo suo cugino Ilderico, che aveva buoni rapporti con Costantinopoli. Giustiniano intima la restituzione del trono al legittimo proprietario, ma dinnanzi al rifiuto di Gelimero, gli muove guerra. Le operazioni sono affidate al generalissimo Flavio Belisario, che nel giro di un anno conquista Cartagine e riannette Africa settentrionale, Sicilia, Sardegna e Baleari all’Impero Romano.

Giustiniano I, colui che provò a riconquistare l'Occidente romano

Ora è il turno dell’Italia, cuore pulsante del Mediterraneo romano. Lì giace Roma, la città che ha plasmato l’Impero e la cui sede vescovile è una delle cinque più importanti di tutta la cristianità. Anche in questo caso, come è accaduto per i Vandali, è una crisi interna al regno ostrogoto a fornire il pretesto per aprire le ostilità. La regina Amalasunta, figlia ed erede del re Teodorico, è imprigionata e uccisa dal marito Teodato, che così rimane unico possessore del trono ostrogoto. Giustiniano non si fa scappare l’occasione nel 535 dichiara guerra.

Il conflitto fra romani e ostrogoti dura vent’anni e vede continui colpi di scena. Dapprima l’esercito romano affidato nuovamente a Belisario appare in netto vantaggio: nel 540 entra a Ravenna, capitale ostrogota, dopo aver già conquistato Roma e il centro-sud. Tuttavia, il diffondersi di una poderosa ondata di peste e un nuovo attacco persiano ad oriente permettono un ribaltamento della situazione a favore degli Ostrogoti. Sotto la guida del nuovo re Totila, costoro riprendono il controllo di tutti i territori occupati dai romani nei cinque anni precedenti.

Flavio Belisario, generale dell'Impero Romano

Non si rivela efficace nemmeno il ritorno in Italia di Belisario, richiamato in Oriente contro i Persiani, che riesce solamente a riguadagnare Roma. Un nuovo allontanamento di Belisario, poi, porta ad una riconquista ostrogota dell’Urbe. Infine, l’arrivo del generale Narsete con numerosi rinforzi conduce ad una conclusione del conflitto a favore di Costantinopoli. Nel 553, anche l’Italia torna definitivamente ad essere romana.

L’anno successivo, addirittura, Giustiniano riesce a sottrarre ai visigoti una piccola porzione di Spagna meridionale, sfruttando anche in questo caso rivalità interne alla corte di Toledo. Ma ormai l’impero romano d’oriente si è spinto oltre le sue possibilità. Le casse sono pressoché vuote, la peste continua a mietere numerose vittime e i persiani sono in agguato. Inoltre, la pesante fiscalità romana rischia di scatenare movimenti di rivolta nelle regioni di nuova annessione. In particolare è l’Italia l’area messa peggio: la devastazione della pestilenza e di vent’anni di guerra fiaccano l’economia della penisola. Giustiniano deve quindi fare i conti con la realtà e comprendere che una riconquista totale del perduto occidente ormai è impossibile.