La guerra, le carestie, le epidemie e le catastrofi naturali, tutti fenomeni paurosi che incutevano non poco timore nei secoli medievali. Ma a serpeggiare, soprattutto in seno alle casate nobili e reali, era un’altra paura molto forte: l’infertilità. Era una questione a dir poco seria, soprattutto quando in ballo c’erano titoli e ricchezze da trasmettere.
Attribuita nella stragrande maggioranza dei casi alla donna, tale problematica rischiava di diventare un vero e proprio stigma. Mentre gli uomini dimostrano virilità e potere concependo figli (comunemente anche al di fuori del matrimonio), quando questi non arrivavano, spesso e volentieri la colpa ricadeva sulla donna. Alle volte era anche il contrario, ma comunque l’infertilità non era considerato motivo valido dalla chiesa per un eventuale divorzio.
Ma quando proprio non si riusciva a trovare nessuna soluzione, cosa si faceva? Beh, semplice, si pregava! Chiaramente si cercavano riferimenti diretti nel mondo dell’agiografia e, in questo caso, si guardava a S. Anna e a suo marito Gioacchino. Nel caso in cui non li conosceste, si tratta dei genitori della Vergine Maria.
Anche questa coppia aveva avuto non pochi problemi connessi alla loro infertilità. Questa volta, a pagarne il prezzo più caro, fu Gioacchino. Pubblicamente deriso dal Tempio per non aver concesso dei figli al popolo ebraico, decise di ritirarsi nel deserto. Qui gli fece visita un angelo (così come anche a sua moglie) e gli annunciò il loro futuro miracolo: una figlia, la Madonna.
Questo precedente è necessario e sufficiente per creare un’usanza nel Medioevo. Chi aveva problemi con la fertilità si rivolgeva a questi due santi. Ma se anche questo non fosse bastato, ci si sarebbe affidati ad altro: i pellegrinaggi con gli oggetti benedetti ad essi collegati. Quando anche questo non era abbastanza, si ricorreva alla medicina.
Questa si basava su consigli abbastanza basici, come la perdita di peso e il mantenimento di una buona salute per entrambi i coniugi. Nulla di trascendentale insomma. Il passare del tempo ha concesso notevoli sviluppi ed oggi tali pratiche risultano obsolete e forse anche insensate, ma è storia e come tale merita di essere ricordata.