Troppo giovane per fare l’archeologo di lavoro, il ragazzino protagonista del ritrovamento odierno lo ha fatto probabilmente per gioco. Proprio mentre si divertiva in cortile, ad appena 12 anni, trova la testa di una mazza a stella molto antica, il ragazzino avverte i genitori, questi le autorità competenti. Si tratta di un reperto medievale, gli esperti lo recuperano dal sito e lo ripuliscono.
Ma se pensate che le casualità siano finite qui, vi sbagliate. Ve n’è un’altra, forse più grande della precedente. La terra in cui il reperto giaceva dimenticato era terra di riporto, ovvero scavata in un altra area e distribuita sul luogo. Prelevata da una cittadina vicina, si trovava lì solo per livellare il terreno e renderlo meno scosceso. Questo è quanto dichiarato dall’Ufficio per la Conservazione dei Beni Culturali della regione.
I genitori del ragazzino hanno chiamato prontamente l’Università di Lublino ed il team di esperti si è recato immediatamente sul posto. Gli archeologi sopraggiunti hanno confermato subito il carattere storico dell’oggetto e la sua similarità con un altro ritrovato poco tempo prima a poca distanza da lì.
Ma di cosa si tratta con precisione? Una “mazza a stella“, ovvero un’arma medievale con la parte superiore a forma di astro, multistrato per composizione, con un foro centrale sferico per meglio adattarla ad un altro corpo contundente quale un bastone o una mazza. Si trattava di armi di intercettazione, derivate dalla tradizione nomade dell’area.
Il loro termine tecnico è buławy, ed erano molto diffuse nei secoli in questione. Oltre alla funzione di scontro e lotta armata, erano anche importanti simboli di potere, emblema di uno status non indifferente. L’oggetto al quale facciamo riferimento è in bronzo ed è alto 7 cm circa, in grado dunque di lasciare delle profonde e dolorose ferite. Per quanto riguarda la datazione invece ci troviamo tra il XII ed il XIV secolo.
La regione di Lublino è abituata a ritrovamenti del genere, ma quello di oggi resta comunque molto importante. Il reperto medievale andrà presumibilmente al Museo di Nadwiślański, arricchendo le collezioni già presenti al suo interno.