Pensate alle nazioni Alleate uscite vittoriose dalla Seconda guerra mondiale. Il Messico non è certo fra le prime della lista. Eppure il suo contributo allo sforzo bellico, per quanto non determinante, fu comunque apprezzabile e degno di nota. Il supporto messicano alla causa Alleata si riverberò più in termini economici ed industriali che prettamente militari (anche se una singola unità aerea messicana, l’Escuadrón 201, partecipò attivamente alla guerra nel Pacifico). Non fu tanto la sua entrata in guerra, risalente al maggio del 1942, a far rumore, quanto più un gesto diplomatico compiuto quattro anni prima, in occasione dell’Anschluss, l’annessione dell’Austria al Terzo Reich. Un gesto che non sarebbe stato dimenticato dagli austriaci…

È necessario un po’ di contesto. Il 13 marzo del 1938 Berlino dichiara avvenuta l’annessione dell’Austria alla “Grande Germania” (più propriamente “Großdeutsche Lösung”, “soluzione della Grande Germania”). Si trattò di un atto quasi del tutto politico, anche se l’imposizione della forza militare velocizzò un processo che si pensava fosse inevitabile. Inevitabile, nonostante le disposizioni dei trattati firmati dopo la Prima guerra mondiale, Versailles e Saint-Germain per l’esattezza, che proibivano l’unificazione dei due paesi.
Le potenze maggiormente interessate al rispetto dei termini, in primis Francia, Inghilterra e Italia (il “Fronte di Stresa” per intenderci), ammonirono verbalmente l’unione. Non ebbero tuttavia il coraggio di farlo pubblicamente e con rigore.

Una settimana dopo l’Anschluss, andò in scena una riunione della Società delle Nazioni a Ginevra. Era il 19 marzo e il capo della delegazione messicana fu l’unico, tra i presenti, a prendere parola contro il gesto considerato illegale. L’ambasciatore Isidro Fabela, su indicazione del presidente Lazaro Cárdenas, descrisse l’invasione nazionalsocialista come “un grave attacco al sistema multilaterale di coesistenza pacifica e ai principi sanciti dal diritto internazionale”. Il Messico fu l’unico paese a distanziarsi pubblicamente e con quella veemenza dall’aggressione tedesca.
Nel secondo dopoguerra l’Austria finalmente democratica non dimenticò quella presa di posizione così netta e decise di ringraziare platealmente lo Stato messicano. Su iniziativa della Commissione cultura del consiglio comunale di Vienna, il 20 marzo 1956 la piazza che prima si chiamava Erzherzog-Karl Platz cambiò nome in Mexikoplatz, ossia Piazza del Messico.

Dal 1985 nell’area memoriale della Mexikoplatz è presente una targa commemorativa. Questa recita: “Nel marzo 1938, il Messico fu l’unico paese a presentare una protesta ufficiale presso la Società delle Nazioni contro l’annessione violenta dell’Austria al Reich nazionalsocialista tedesco. In ricordo di questo atto, la città di Vienna ha chiamato questa piazza Piazza del Messico”.