Tutti avranno sentito parlare di Otto Von Bismarck e della sua Ostpolitik. In pochi sapranno però che le regole ferree del cancelliere vigevano solo in politica. Nella sua vita privata si lasciava andare a diversi vizi ed anche in amore era molto impegnato, e non sempre con la stessa donna, nonostante grande amore lo legasse alla moglie.
La carriera di Bismarck iniziò nel 1871, come segretario di Guglielmo I. Alla sua morte, 1888, il figlio e successore Federico III confermò il futuro cancelliere. Infine fu consigliere anche del nuovo imperatore, Guglielmo II. A questo punto della storia però gli animi erano già molto agitati e l’imperatore lo invitò espressamente a lasciare la politica.
Nel 1894 ci fu una simbolica riappacificazione tra i due, anche se sembra che Guglielmo non sopportasse affatto la folla acclamante per il “cancelliere di ferro”.
Ma quest’anno significò molto per Bismarck e non per questo riavvicinamento. Nel novembre infatti perse la sua amata moglie e si abbandonò maggiormente ai suoi vizi.
Nonostante si dica che da giovane cavalcasse spesso il suo cavallo per andare a trovare le contadine sparse nei poderi vicino la sua abitazione, sembrava amare profondamente la sua compagna di vita. La sua dipartita lo segnò a fondo e cominciò al alzare il gomito più del dovuto. Sembra che prima della colazione, che avveniva alle 12 (no, non siete gli unici a dormire troppo), consumasse diverse uova col Cognac, e bevesse Grog e champagne.
Amava inoltre mangiare esageratamente e ciò gli causava forti e cronici dolori di stomaco che alleviava con l’oppio.
Bacco, tabacco e venere dunque. Ad 82 anni gli fu diagnosticata una fascite necrotizzante, il che voleva dire che era rimasto poco da fare. Chiaramente non si poteva lasciare trasparire nulla verso la stampa circa la sua situazione. Il cancelliere era e doveva rimanere di ferro. La morte però, si sa, è ineluttabile e giunse nel 1898.
La cosa curiosa è che il dissidio con Guglielmo II non era superato e quando l’imperatore si recò a rendere omaggio al cancelliere trovò la bara chiusa per decisione della famiglia Bismarck. Se avevate bisogno delle prove, ecco ora le avete. I vizi corrodono anche il ferro (oltre che il fegato), ed il nostro Bismarck ne è un esempio.