Il Parco Archeologico di El Caño, nella provincia di Coclé, a Panama, continua a stupire la comunità archeologica mondiale. I ricercatori, che lavorano instancabilmente addirittura dal 2008 (anno della prima indagine), si sono resi protagonisti di una scoperta sensazionale. Sarebbe riaffiorata la tomba di un antico e potente signore, esponente di spicco dell’aristocrazia locale. A rendere pubblica la notizia, arricchita da una serie di dettagli tecnici, è il Ministero della Cultura panamense attraverso un comunicato stampa.
Il sito degli scavi a dire il vero non è nuovo a scoperte del genere. La tomba di cui vi parlo quest’oggi è la nona in ordine temporale di rinvenimento. Tuttavia risulta essere la più “accattivante” per i manufatti e le particolari inumazioni riscontrabili al suo interno. Ma di cosa si parla? L’area sepolcrale appare infatti come una sorta di recinto sacrale, realizzato all’incirca 700 anni fa, dunque in epoca precolombiana.
La dottoressa Julia Mayo, responsabile degli scavi e direttrice della “Fondazione El Caño”, afferma come le sepolture appartengano esclusivamente ad individui contraddistinti in vita da uno status sociale elevato. Lo suggeriscono, tra gli altri indicatori, il ritrovamento di manufatti aurei deliziosamente decorati, oltre alla meno intuitiva posizione dei corpi nel momento dell’inumazione.
La civiltà di El Caño venerava gli antenati, collegando alla loro memoria un forte significato simbolico. Attraverso il loro ricordo si affermava la forza della comunità. Julia Mayo focalizza l’attenzione sull’ultima tomba scoperta, la nona, come anticipato. L’influente personalità a cui venne dedicata è stato soprannominato “Signore dei Flauti“. Questo perché gli archeologi hanno scoperto accanto all’individuo (venuto a mancare tra i 30 e i 40 anni d’età) dei flauti realizzati attraverso la lavorazione di ossa animali. Gli oggetti possedevano una valenza rituale e perciò religiosa. Nell’ambito degli scavi, il team di ricercatori ha constatato come il “Signore dei Flauti” se ne fosse andato in buona compagnia. Tra le offerte sacrificali spiccano una dozzina di persone, sepolte congiuntamente al loro signore.
Ovviamente i resti ossei sono finiti nei laboratori di Panama City, dove degli esperti hanno appurato la teoria della morte rituale. I punti oscuri e poco chiari in ogni caso permangono. Se nelle altre otto tombe c’è la certezza sullo status militare dei sepolti, sull’ultima scoperta la medesima sicurezza è meno robusta. Forse il “Signore dei Flauti” era un leader religioso, vista l’assenza di armi d’offesa nella tomba (ampiamente presenti nelle altre sepolture). Al contrario gli archeologi hanno posato il loro sguardo su splendidi artefatti in oro come pettorali, cinture di perle, orecchini e collane.
Secondo la dottoressa Mayo esiste una comprovata somiglianza tra gli oggetti ritrovati a El Caño e quelli provenienti dalle aree archeologiche di Quimbaya (Colombia). Il collegamento commerciale tra le due regioni è più di un’ipotesi a questo punto. Quest’ultima aprirebbe la pista ad un campo di ricerche esteso, incentrato sui legami economici-commerciali tra Mesoamerica e l’immediato meridione. Tuttavia il Ministero della Cultura di Panama fa sapere come gli scavi debbano continuare almeno per un altro anno. Si prospetta un lungo (speriamo anche remunerativo) lavoro, che vedrà il suo termine nel 2025 inoltrato.