Ancora una grande scoperta in Egitto, la seconda per mano della missione ceca della Charles University di Praga. Scoperta questa volta la tomba dello scriba reale Djeuty-m-hat ad Abusir, appartenente alla XVII dinastia imperiale.
L’anno scorso era stata ritrovata la tomba di un comandante militare, entrambi appartenenti ai movimentati e difficili VI-V secolo a.C. Una camera sotterranea, accessibile tramite un pozzo, conduce ad una tomba, attraverso un passaggio largo appena 3 metri. A dir poco claustrofobico come posto, ma cosa non si fa per la storia?! Lo stupore fu grande all’apertura della sepoltura. C’erano sulle pareti numerose iscrizioni e scene a dir poco particolari.
Come conferma il direttore della missione ceca, il Dott. Miroslav Barta, si trattava di scritte contro i morsi di serpente ed altri frammenti di lastre provenienti dalla vicina sepoltura di un generale. Per quanto riguarda il soffitto, si ritrovano le consuete scene inerenti il viaggio del sole ed inni per l’alba ed il tramonto. Ma il vero pezzo forte deve ancora arrivare.
Stiamo parlando del sarcofago di Djeuty-m-hat, decorato sia all’interno che all’esterno. Nelle decorazioni di trovano rappresentate la dea Iside e Nefti seguite, nella parte interna, dalla dea dell’occidente Imentet. Ma non è finita qui. Ci sono infatti incisi anche degli incantesimi per tenere lontani gli spiriti ed estratti dal Libro dei Morti del Testo dei Sarcofagi.
Più che una sepoltura, quella scoperta nella necropoli di Abusir, sembra un museo. La grande varietà di oggetti ritrovati, come testimoniano anche gli studiosi, sono preziosi frammenti di storia egizia che possono gettare ulteriore luce su una delle più dibattute e progredite società dell’antichità.
Nonostante l’ingente mole di ritrovamenti, forse a causa dell’azione di tombaroli già nel V secolo a.C., era totalmente assente il corredo dello scriba reale. Trattandosi di una figura di posizione elevata nella gerarchia sociale appare infatti difficile che non avesse oggetti sepolcrali nella sua tomba. In ogni caso ciò non diminuisce l’importanza del ritrovamento.